FRAZIONI BORGATE LOCALITA TOPONIMI - Andora nel tempo

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FRAZIONI BORGATE LOCALITA TOPONIMI

FRAZIONI, BORGATE, LOCALITA'
(Mario Vassallo)
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MAPPA STORICA DI ANDORA
Mappa realizzata dal cartografo ligure
e per gentile concessione
Giovanni Pazzano
La “Mappa Storica di Andora” è una esclusiva opera del cartografo ligure Giovanni Pazzano.
L’intero territorio andorese viene rappresentato riscoprendo l’antica eredità dei toponimi (nomi dei luoghi), ormai in parte dimenticati e riportati alla luce con un’attenta ricerca e localizzazione (in collaborazione con Mario Vassallo), facendo rivivere denominazioni ottocentesche e della prima metà del Novecento, molti dei quali riportati in versione dialettale locale.
Giovanni Pazzano, con la sua pregevole abilità artistica, l’assoluta competenza e tutto rigorosamente a mano, ha ricreato dal nulla qualcosa di unico, che illustra e tramanda ricordi in parte perduti, testimonianze che hanno segnato la vita andorese del passato e l’identificazione locale del territorio andorese.

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Spesso emerge il dubbio relativo a che cosa contraddistingua una frazione, una borgata, una località e, ricondotto ad Andora, quali possano essere le classificazioni nelle varie parti del territorio.
Le differenze che costituiscono la classificazione derivano da considerazioni di tipo geografico ed antropico e, quindi, legate alla natura e conformazione del territorio, ma anche alla sua consistenza abitata o di utilizzo.
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LA LOCALITA’
La “località”, spesso chiamata comunemente “regione”, è una denominazione locale adottata per identificare un luogo solitamente non edificato.
Ci troviamo così di fronte a nomi associati in modo specifico a terreni, i quali ricevono una propria identità indicativa in ambito locale, che ne definisce la posizione ed il riferimento all’interno dell’intero territorio.
I nomi di “località” o “regione” sono normalmente legati ad un carattere specifico del luogo stesso (ad esempio un tipo di coltivazione, un manufatto, una caratteristica ambientale, un abitante nei dintorni od uno dei proprietari/utilizzatori, magari antichi e di cui si sono persi i riferimenti toponomastici d’origine).
Se una “località” o “regione” possiede anche la presenza di qualche fabbricato isolato, non è detto che questo abbia importanza maggiore sul luogo vero e proprio; infatti, è più ricorrente la denominazione di luogo e la conseguente associazione allo stesso.
Basti pensare alle “località” o “regioni” Garibbo, Siberia, Noceto, le quali rappresentavano parti del territorio con edifici isolati che venivano associati alla denominazione di luogo, ma non ne caratterizzavano direttamente il riferimento territoriale (esempio “a ca’ du Pippu de Gaŗìbba”, “a Villa da Gaŗìbba [Villa Stefania], “a ca’ du Mimmu da Sibeŗìa”, “a ca’ du Franchìno da Sibeŗìa”, “a stradda de Nuxèu”, “a ca’ du Gìn de Nuxèu”, “a ca’ du Pippu de Nuxèu”, ecc.).
In tutti i sopra citati casi, si può notare come il nome della “località” o “regione” è l’identificativo territoriale di riferimento, mentre le singole appartenenze sono associate direttamente alla denominazione della “località” o “regione” stessa.
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LA BORGATA
La “borgata”, spesso abbreviata “borgo”, è una denominazione adottata per identificare un nucleo edificato.
In questo caso il luogo a cui di fa riferimento è un insediamento di fabbricati, in numero variabilmente esteso, ma comunque, in ambito locale, solitamente di almeno due edifici diversi con altrettante abitazioni (nel caso di più fabbricati diversi, ma con una sola abitazione, si ricade nel concetto di “località”).
Pertanto, la “borgata” può essere assimilata ad un insieme di case, addossate tra loro e/o limitrofe, abbastanza vicine da poter essere considerate funzionalmente un unico agglomerato insediativo.
Possiamo fare riferimento esemplificativo alle borgate Duomo, Colla Micheri, Castello, Confredi, Divizi: Duomo è un agglomerato di numerosi fabbricati addossati, principalmente distesi in declivio sul pendio collinare; Colla Micheri è un agglomerato di case addossate, accorpate in gruppo in prossimità di una conca su un crinale; Castello è un insieme di fabbricati disposti ad anello a partire dalla sommità di un poggio; Confredi e Divizi sono due gruppi di pochi fabbricati limitrofi, raccolti nei pressi della strada di accesso agli stessi nuclei edificati.
In alcuni casi si possono incontrare “borgate” con “località” nelle immediate vicinanze e queste ultime rappresentano un’identificazione ulteriormente di dettaglio, evidentemente di qualche importanza tanto da doverla distinguere, rispetto alla denominazione locale principale (quella della “borgata”).
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LA FRAZIONE
La denominazione viene spesso confusa e/o utilizzata impropriamente per identificare “borgate” piuttosto estese o a cui si attribuisce ingiustificatamente maggiore importanza.
In realtà la “frazione” rappresenta una suddivisione secondaria del territorio comunale, indipendentemente dal tessuto edificato e comprende conseguentemente il raggruppamento di più “borgate” e “località”.
Prendiamo ad esempio la frazione di Rollo: è composta dalle “borgate” Case Sottane, Case Perato, Case Tagliaferro, Case Bande di Là, Case Bernei (o Bernesi, o Soprane), Case Stalla, oltre a “località” come Varè, Vallette, Zerbo del Molino, Pin, Ruvea, Mea, ecc..
Se analizziamo la costituzione formale dell’attribuzione delle denominazioni, ci accorgiamo che:
- i nomi delle “località” si sono storpiati e perduti nel tempo, perché il susseguirsi di aggiornamenti cartografici ha italianizzato e denaturato gli originari nomi attribuiti localmente e spesso dialettali, oltre all’espansionismo edificatorio che ha di fatto soppresso e reso inutili identificazioni specifiche ormai prive del proprio antico significato distintivo sul territorio;
- i nomi delle “borgate” risalgono a tempi antichi, dove in parte diventarono distintivi di insediamenti edificati, in alcuni casi da parte di gruppi famigliari che con la loro presenza ne determinarono la propria denominazione;
- i nomi delle cinque “frazioni” andoresi riprendono e ripetono quelli degli antichi cinque “quartieri” comunali andoresi (ognuno dei quali rappresentava una porzione territoriale dotata di propria Chiesa Parrocchiale da cui, in alcuni casi, prendeva il nome) e risultano confermati amministrativamente nel loro uso ed attribuzione dalla deliberazione del Podestà nel 1935, che ha gettato le basi della “moderna” toponomastica: frazione San Giovanni, frazione San Pietro, frazione San Bartolomeo, frazione Conna, frazione Rollo.
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Infine, proviamo a schematizzare la suddivisione andorese attingendo dai toponimi locali ancora rinvenibili.

Tra parentesi tonda sono indicate le varianti italiane meno utilizzate o duplicate, mentre tra parentesi quadra sono riportate le denominazioni in dialetto locale.

FRAZIONE SAN PIETRO
BORGATE: Costa dei Galleani [Costa di Galleai], Duomo [Dommu], Metta [Mètta], Molino Nuovo [Muȓinövu], Negri [Negri o Nègri], Pian Rosso [Ciàn Russu].

LOCALITA’: Arpicella (o Bricco Arpiciella) [Arpixella], Bassi (Cà dei Bassi) [Cà di Bassi], Brea (associato anche a Poggio Brea) [Pöśśu Brea o Pissu Brea], Bruciate (o Brusciàe) [Bruxàe], Burca (o Na Burca) [Na Burca], Ca’ de Madalìn [Cà de Madalìn], Casa Baldassarre [Cà Bardassae], Casa Ruola [Cà Ruolla], Colletta [Culètta], Colletta sotto (Colletta di sotto o Sotto la Colletta) [Culètta de sutta], Costa [Costa], Costa De Negri (o Costa dei Negri) [Costa di Nègri], Dal Molino [da-o Muìn], Domo [Dommu], Fenere [Feneȓe], Fenogia (Fenoglia) [Fenugià], Giardino (o “u Giardìn”) [u Giardìn], Giaza [Giaśa], Molinovo [Muȓinövu], Pian Rosso (o Pianrosso, o Cian Rosso) [Ciàn Russu], Pineta (o Pinèa) [Pinèa], Poggio Cunio [Pöśśu Cüneu o Pissu Cüneu], Prati [Prai], Rainaldo [Rainaldu o Rainaudu], San Pietro [San Peu o San Peȓu], Serbo Boini (o Zerbo Boini) [Śerbu Buìn], Sorie di Domo [Soȓìe du Dommu], Sotto la Colletta [Sutta a Culètta], Stupinetta [Stüpinetta], Valle Casacco [Valcasaccu], Valle di San Bernardo [Valletta de San Benàrdu], Villa Musso [Villa Musso], Zerbi di Ravera [Śerbi de Ravea], Zerbi Grandi [Śerbi Grandi], Zerbo [Śerbu].

FRAZIONE SAN GIOVANNI
BORGATE: Canussi (o Canossi) [Canusci], Confredi (o Confrei) [Cunfrei], Castello [Castellu], Colla Micheri (o Colla dei Micheri) [Colla di Micheri], Ferraia [Ferroia], Maglioni [Maiùi], Marchiani (o Case Marchiano) [Marchiài], Marina [Maìna o Maȓìna], Marino [Maìn], Melotti (o Case Melotti) [Melotti], Mezzacqua (o Rocca di Mezzacqua) [Meśaigua o Rocca de Meśaigua].

LOCALITA’: Acqua Calda [Aigua cauda], Acqua Donnetta [Aigua Dunetta], Allemanno [Alemannu], Alto [Autu], Baciulla [Baciulla], Bastione (o Bastiùn) [Bastiùn], Bausu (o Bausùn) [Bàusu], Beneo [Benèu], Bianco (o Gianco) [Giàncu], Binelli (o Binello) [Binellu], Bramosa [Bramuśa], Bura [Buȓa], Cà Bianca [Cà Giànca], Canae [Canae], Cantalupo [Cantaluvu], Casa di Baracco [Cà de Baraccu], Casa Fornace [Cà Furnaxe], Casa Garotta (o Garosa) [Cà da Garotta], Casa La Cisterna [Cà Cisterna], Casa Noceto [Cà de Nuxèu], Casa Oliveto [Cà Uliveu], Castigliole [Castiìoe], Cavallero [Cavalleu], Chiappone (o Ciappùn) [Ciappùn], Cian delle Scaglie (o Cian delle scaie) [Ciàn de Scàie], Cian dell'Orso [Ciàn de l’Ursu], Ciane [Ciàne o Ciöne], Cianetti (o Cianelli) [Cianèlli], Cian Sordi (Cian Sardi) [Ciàn Surdi], Ciapinelli [Ciàpinelli], Colonie Marine [Culogne Maìne], Costa Cagno (o Costa Cagna) [Costa Cagna], Costa Cassanei [Costa Cassanei], Costa di Laigueglia [Costa de Laigueia o Costa de Laigöia], Costa Marino [Costa de Maìn], Costa Rognosa [Costa Rugnusa], Cunio [Cüniu], Faro [Faru], Ferraia (Ferrara o Ferraira) [Ferroia], Fondega [Fùndega], Fontanetta [Funtanetta], Fosso Patelle [Sottu de Patelle], Frassada [Frasciadda], Gambona [Gambuna], Gazelin [Gaśelìn], Gumbassu (Gombasso) [Gumassu], I Rovi [i Ruvèi], Lampin [Lampìn], La Palazzina [a Palassina], La Pineta [a Pinèa], Marina [Maìna o Maȓina], Marina di Andora [Maìna de Andöȓa o Maȓina de Andöȓa], Mezzacqua [Meśòigua o Meśaigua], Molino Casalin (o Molino a Vento, o Molino Tagliaferro) [Muìn Taiafèru], Monte Marchiano (o Poggio Marchiano) [Pöśśu Marchiàn], Noceto [Nuxèu], Orengo [Orengo], Orizzonte (o Giardino Orizzonte) [Uriśunte o Giardìn de l’Uriśunte], Pagliano (o Casa Pagliano) [Paiàn o Cà de Paiàn], Pastane [Pastöne], Patarola (o Pataola) [Pataòla], Peglia [Peiìa], Pertuselli (Pertoselli) [Pertuxèlli], Pian della Biscia [Ciàn da-a biscia], Pian Grande (o Piangrande) [Ciàn Grande o Ciàngrande], Piazzetta (o Ciassetta, o Ciazzetta) [Ciassètta], Picussin [Picussìn], Pinamare [Pinamò], Pinarea [Pinèa], Pineta (o Pinèa) [Pinèa], Pozzo (o Pizzo) [Pussu o Pissu], Prato da Magnera (o Prao da Magnera) [Prau da Magnera], Rimesse di Stampino [Remisce de Stampìn], Rinnovo (o Rinovo) [Rinövu], Rocca [Rocca], Rovoera (o Ruvea) [Ruvèa], San Damiano [San Dagnàn], San Giovanni [San Giuànni], San Lazzaro [San Làśau], San Rocco [San Roccu], Semaforo [Semàfuru], Siberia [Sibèria], Sorgente Pizzo [Surgente du Pissu o Funte du Pissu], Sotto da Ravera [Sutta da Ravèa], Sotto San Giovanni [Sutta San Giuànni], Stagno [Stagnò], Stampino (o Stampìn, o Villa Stampino) [Stampìn o Villa Stampìn], Stazione [Stassiùn], Teccia (o Tecciu) [Tecciu o i Tecci], Ubego (o Lubego) [Lübegu], Vallone [Vallùn], Villa Capo Mele [Villa du Cavu de Mèie], Villa Musso (Marina) [Villa Rusètta], Villa Tagliaferro [Villa Taiafèru o Palassu di Fratti], Zerbi di Pilato [Śerbi de Pilàu o Śerbi da Colla de Laigöia], Zerbi Grandi [Śerbi Grandi], Zerbo del Muto [Śerbi du Muttu o Śerbi du Müttu].

FRAZIONE CONNA
BORGATE: Costa della Chiesa (o Costa Minore) [Costa da Geixa], Costa di Conna (o Costa Maggiore) [Costa de Conna], Garassini [Garascìn].

LOCALITA’: Angiolo [Angiollu], Archerino [Archerìn], Barcheo [Barcheu], Berò [Berò], Boini [Buìn], Brigoreo (Bigoreo o Brignoreo) [Brigoreu], Campi [Campi], Campi di Michè [Campi de Michè], Camporosso [Campurussu], Caudeura [Caudeȓa], Ciana Pausalo [Ciana Pausàia], Ciane [Ciane], Cianelli (o Cianetti) [Cianelli], Ciaza [Ciaśa], Ciaza d'Inverno [Ciaśa d’Invernu], Cioso [Ciośu], Conna [Conna], Costa di Conna [Costa de Conna], Crosa (Crosi) [Cruxi o Crösi], Erta [Erta], Fassio [Fassio], Fontanelle [Funtanelle o Funtanette], Fonte dei Rosi [Funte di Rusài], Garsi [Garśi o Garxi], Garzo [Garśu o Garxu], Gausinaire [Causinaie], Grevaa [Grevò], Guardiole [Guardiòlle], Là Entra [Là Entru], Legname [Legname], Lemogli [Mugge], Longo [Longu], Maruffa (Maroffa) [Maruffa], Molino dei Bergi [Muìn di Bergi], Pian Crose (Pia Croste o Pian Crosi o Piancroso) [Ciàn Crösu o Ciàncrösu], Piane (Pigne) [Pigne], Poggi [Pöśśi], Poggio del Cucco [Pöśśu du Cüccu], Possessione [Puscesciùn], Possessioni [Puscesciùi], Rive di Nadda (Nada o Nodda) [Rive de Nadda], Rosi [Rusài], Sal [Saà], Sorie di Conna [Soȓìe de Conna], Vairette [Vaiȓette], Valleggia [Valeggia], Vallone [Vallùn], Zerbai [Śerbài].

FRAZIONE ROLLO
BORGATE: Case Bande di Là [Bande de là], Case Bernei (o Case Bernesi, o Case Soprane) [Cà Bernei], Case Perato [Cà Peratuo Cà Suvròne], Case Sottane [Cà Suttae], Case Stalla [Cà Stalla], Case Tagliaferro [Cà Taiafèru].

LOCALITA’: Brusciao [Bruxiàu], Capo dei Branci [Tèra di Bransci], Casello [Casellu], Garibbo [Gaȓibbu], Pigna [Pigna], Simunin [Scimunìn], Stazione [Stassiùn], Vigne [e Vigne], Villa Garibba (o Villa Garibbo) [Villa Gaȓibba], Bande di Là [Bande de là], Baudi [Baudi], Cà di Scarpone [Cà de Scarpùn], Carrano [Carràn], Castella [Caśella o Castellaȓèttu], Ciaze (Ciaza) [Ciaśe], Cola (o Colla) [Colla], Costa del Cavo [Costa du Cavu], Costa di Mangiapane [Costa de Mangiapàn], Dall'orto [da l’Ortu], Ine Monte [Ine Munte], Laba (o Luba) [Lüba], La Russa [a Russa], Mangiapan [Mangiapàn], Mea (o Colla Ea) [Colla Ea], Orti [Orti], Pigna [Pigna], Pin [Pin], Prao [Prau], Rive [Rive], Ruvea [Ruvea], Sotti [Sotti], Strà [Strà], Trogiana [Trögiana], Vallette [Vallette], Varè [Varè], Zerbo del Molino [Śerbu du Muìn].

FRAZIONE SAN BARTOLOMEO
BORGATE: Barò [Barò], Cà dei Forti [Cà di Forti], Costa d'Agosti [Costa d’Agusti], Divizi [Divisci], Giancardi [Giancardi], Lanfredi [Lanfrèi], Moltedo [Murteu], Piazza [Ciassa], Siffredi [Sciffrèi], Tigorella [Tiguȓèlla].

LOCALITA’: Arbaroni [Albarui], Ausellina (o Augellina) [Auxellina], Banda Castagna [Banda da Castagna], Bandalubega (Baldalubeca) [Bandalübega], Bandetta [Bandetta], Bandia [Bandìa], Barò [Barò], Barosso (o Bausso) [Barussu], Batina [Batina], Bauso [Bausu], Binella [Binèlla], Bisogno [Besögnu o Besagnu], Boini [Buìn], Bondai [Bundài], Boschetti [Boschetti], Bosco [Boscu], Cà di Cappi (Cadiciai) [Cà di Ciài], Cà di Lucchi [Cà di Lucchi], Calai [Calài], Campetto (Campera) [Campettu], Campo Grande [Campu Grande], Carpanea [Carpanèa], Carparelli (o Carpanelli) [Carpaȓèlli], Casa Anfosso [Cà Anfosso], Casa Barò [Cà de Barò], Casa Castellana [Cà de Castellàn], Casa delle capre [Cà de crave o Cà de cròve], Casasse (Casette) [Caśasse], Cascine [Cascine], Caselle [Caśèlle], Case Monsù [Cà de Monsù], Castellai (o Castellani) [Castellài], Castiglione [Castiìun], Cavallina [Cavallina], Ciappe (Chiappe o Ciappa) [Ciàppe], Ciazzo (Ciosi) [Ciàśśu], Ciazze della Chiesa [Ciàśśe da Geixa], Coassi [Cuaxi], Costa dei Piani [Costa di Ciài], Costa della Chiesa [Costa da Giexa], Costa del Passo [Costa du Passu], Costa di Rolando [Costa de Rulandu], Costa Zerbo Grande [Costa du Śerbu Grande], Crava [Cròva], Crava Morta [Cròva morta], Dal Prato [da-u Prau], D'Armo [In Armu], De Made (o Da Madè) [de Madè o da Madè], Desanda (o Desandà) [Desandà], Divizi [Divisci], Faraldi [Faraldi], Fasce Piane [Fasce Ciàne], Fascia Marella (o Fascia Morella) [Fascia da Meȓèlla], Fenaira (o Fenera) [Ferèȓa], Fondi [Fundi], Fontana del Fossato [Funtana du Fussau], Fontanelle [Funtanèlle], Forti [Forti], Garsi [Garśi o Garxi], Ghiasso [Giàssu], Ginchei (o Giunchei) [Śunchèi], Ginepro (o Zenebrìn) [Śenebrìn], Gumba (Gumbo) [Gumbu], Gurghi [Gurghi], La Colla [a Colla], La Rocca [a Rocca], Le Aie [e Aie], Lerchi [i Erxi], Lone [Lonè], Marcona [Marcuna], Mauti [Mauti], Menù (o menùi, o Menùe) [Menùe], Molino di Barò [Muìn de Barò], Molino di Fossandino [Muìn du Fussaìn], Montenegro [Munteneigru], Monti [Munti], Mortea (o Morteo, o Murteo) [Murtèu], Nefasce (Nefasee) [Nefasce], Mova (Nova) [Növa], Paradiso [Paradisu], Perato [Peràu], Perobrighero [Peiubrigheu], Pertusi [Pertùxi], Passo (Pesso) [Passu], Pian di Basole (o Cian de Bàsue, o Pian di Bàsue) [Ciàn de Bàsue], Pianà [Cianà], Pianelle [Cianelle], Piani [Ciài], Pineta [Pinèa], Poggio Alto [Pöśśu Aùtu], Poggio Carmo [Pöśśu Carmu], Poggio Ciazza [Pöśśu Ciaśśa], Poggio Fasciale [Pöśśu Fasciàie], Poggio Rosseghino [Pöśśu Russeghìn], Poggio Ventoso [Pöśśu Ventuśu], Possessioni [Puscesciùi], Possessioni di Barò [Puscesciùi de Barò], Possessioni di Moltedo [Puscesciùi de Murteu], Pozzaire [Puśśaie], Praetto [Praettu], Prato Barli [Prau Barli], Quadro [Quaddru], Riva dei Torci [Riva di Torxi], Rocca del Boero [Rocca du Boeru], Rocchetta [Rocchetta], Ruvone [Ruvòne], San Bartolomeo [San Bertumè], San Bernardo [San Benàrdu], San Michele [San Michè], Santo (o Dal Santo) [da-u Santu], Sentia (Sentià) [Sentià], Sorbo [Sciorbu], Sorie di Aiasca [Soȓìe de Aiasca], Sorie di Barò [Soȓìe de Barò], Sorie di Moltedo [Soȓìe de Murteu], Tane [Tane], Terrarossa [Taera Russa], Terre Bianche [Taere Giànche], Torre Pisana [Tùre Pisòna], Vadopozzo [Vadopussu], Vairette [Vaiȓètte], Valanca [Valansa], Val Ciliegio [Valle da ceȓexa], Val di Crova [Valle da cròva], Vallebona [Vallebuna], Vallone d'Armo [Vallùn d’Armu], Varenghi (o Vareghi) [Vàreghi], Vecchia [Veggia], Vigne [Vigne], Zerbai [Śerbài].
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TOPONIMI ANDORESI
(Alma Anfosso - Mario Vassallo)
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  • Àndiu (m). Andito: la striscia di terreno lungo la quale le donne avanzavano cogliendo da terra le olive.
  • Autìn (m). Pergolato di viti.
  • Banda (f). l) versante; 2) striscia di terreno coltivato; 3) direzione.
  • Bàusu (m). Balza rocciosa su pendio.
  • Bèŗa (f). l) Canale artificiale in muratura; 2) solco per lo scorrimento dell’acqua.
  • Bersó. (m). (Oppure “sciumbrìa”), pergolato di piate ornamentali.
  • Béu (m). Beudo: ruscelletto; piccolo canale in pendenza, per raccogliere le acque piovane di scolo.
  • Bòrca (f). Antico rustico parzialmente in muratura adibito a fienile.
  • Bóscu (m). Bosco.
  • Briccu (m). Vetta rocciosa.
  • Brügheŗi (m); anche “Brüghi” (m). Letteralmente, “eriche”, sinonimo di bosco e di gerbidi.
  • Bunda (f). Sponda. Indica la testa del muro di una “fascia” terrazzata, in contrapposizione al piede del muro stesso detto “sprèscia”.
  • Bura (f). l) Mucchio; 2) cimatura di pannilana, già usata per l’imbottitura dei “basti” dei muli; 3) muschio (detto anche “śèrbin”).
  • Burgò (f). Borgata (detta anche “burgu”).
  • Ca (f). Casa.
  • Canéu (m). Canneto.
  • Canò (f). 1) Tubo o canale della grondaia.
  • Capélla (f). Cappella.
  • Caŗò (f). Strada in discesa. E’ opposto a “muntò” (salita).
  • Cašélla (f). Casella.
  • Cašò (m). Casa diruta, rudere.
  • Castagnéu (m). Castagneto.
  • Castéllu (m). Castello. (Anche abitazioni con torretta).
  • Ciàn (m). Campo (solitamente in piano, non terrazzato in “fascie”).
  • Cianéllu (m). Luogo pianeggiante.
  • Cianelùn (m). Spianata; radura.
  • Cianüŗa (f). Pianura.
  • Ciàppa (f). Lastra di pietra.
  • Cólla (f). Sommità di un versante collinare.
  • Cósta (f). Falda collinosa più o meno ripida, coperta di vegetazione.
  • Còva (f). Cava di pietra.
  • Còvu (m). Capo, promontorio.
  • Culétta (f). Collinetta.
  • Culéttu (m). Piccolo passo, piccolo valico.
  • Cuŗinò (m). Semenzaio.
  • Custéŗa (f). Crinale, spartiacque.
  • Custiùn (m). Sperone.
  • Dumèstegu (m). Luogo esposto al sole (letteralmente, “domestico”). Contrapposto a “sarvòigu”.
  • Fàscia (f). Porzione di terreno terrazzato, sorretta da muretti in pietre a secco.
  • Fenéra (f). Fienile.
  • Fiŗàgna (f). Filare (tipicamente di viti).
  • Fròna (f). Frana.
  • Fundacca (f). Modesto e circoscritto sprofondamento del fondo marino o del letto torrentizio.
  • Fundarùn (m). Accentuazione della voce precedente.
  • Funtòna (f). Fontana.
  • Fusaŗéllu (m). Ruscelletto.
  • Fusàu (m). Fossato. Rivo proveniente generalmente dai monti, incanalato almeno in parte artificialmente.
  • Gévu (f). Zolla di terra, grossa e compatta.
  • Géja (f). Chiesa.
  • Giàiŗa (f). Torrente (letteralmente, “ghiaia”).
  • Giàssu (m). l) Strame: erbe dure falciate nel bosco e poi sminuzzate sull’aia, davanti alla stalla.
  • Gumbu (m). Frantoio.
  • Liggia (f). Frana. (Voce più antica di “Fròna”).
  • Lògu (m). l) Pozza d'acqua temporaneamente permanente nel greto del torrente.
  • Lübegu (m). Zona non esposta al sole e perciò umida e fredda. E” contrapposto a “surìu”.
  • Maŗina (f). 1) Zona abitata omonima; sinonimo di “mò” (mare).
  • Meŗàia (f). Muro. Il diminutivo, “meŗaiétta”, significa anche parapetto.
  • Meŗàu (m). Muro. Tipicamente, è il muro di sostegno delle “fasce”, detto anche “majé”.
  • (m). Mare.
  • Móttu (m). 1) Zolla di terra; 2) agglomerato solido.
  • Müggiu (m). Mucchio.
  • Muntàgna (f). Montagna.
  • Munte (m). Monte.
  • Muntò (f). Strada in salita. E l’opposto di “caŗò”.
  • Muŗìn (m). Molino.
  • Òia (f). Aia.
  • Òigua (f). Acqua. (usato anche “òiga”).
  • Òrtu (m). Orto, frutteto.
  • Paìśe (m). Paese.
  • Paiò (m). Pagliaio.
  • Palassiu (m). Palazzo. (“Paŗòju” nella forma di antica).
  • Pàregu (m). Letamaio in formazione. (Di uso comune anche la forma “bàregu”).
  • Passu (m). Passo, valico.
  • Piccu (m). 1) Punte rocciosa; 2) piccone.
  • Pìlùn (m): pilone votivo.
  • Pinéu (m). Pineta. (Usato anche in forma “pinèa”).
  • Pissu (m). Punta, cima.
  • Pónte (m). Ponte.
  • Pöššu (m). Poggio, altura.
  • Pràu (m). Prato. (Diminutivi: “praéttu”, “praéllu", “praissö”).
  • Prìa (f). Pietra, sasso, roccia.
  • Pùssu (m). Pozzo.
  • Réngu (m). Spazio intercorrente fra due filari di viti.
  • Riàn (m). Rivo.
  • Riva (f). l) Riva; 2) pendio poco ripido.
  • Rivassu (m). Pendio ripido, scivoloso.
  • Rùgiuŗa (f). Sorgente, fontanella.
  • Sarvòigu (m). Letteralmente, “selvatico”: terreno scarsamente produttivo, in quanto non esposto al sole. Si contrappone a “dumèstegu”.
  • Scàia (f). Scaglia, frammento roccioso generalmente piatto.
  • Scaiò (m). Ammasso di pietrame oppure muro rovinoso.
  • Ŝccìanca (f). Passerella in assi di legno.
  • Ŝcciumòia (f). Torrente.
  • Scitu (m). Possedimento (letteralmente, “sito”).
  • Scögéŗa (f). Scogliera, serie di massi rocciosi.
  • Scögiò (m). 1) Ammasso di scogli; 2) rovina.
  • Scöggiu (m). Scoglio.
  • Sgurò (f). l) Declivio o tratto di strada a forte pendenza.
  • Śèrbu (m). Gerbido.
  • Simma (f). Cima, vetta.
  • Sótta (f). l) Fossa di raccolta; 2) Fossa circolare per la concimazione con letame.
  • Sóttu (m). 1) Depressione; 2) piccolo avvallamento; 3) fossa artificiale.
  • Sprèscia (f). Indica il piede del muro di una “fascia” terrazzata, in contrapposizione alla testa del muro stesso detto “bunda”.
  • Stalla (f). Stalla.
  • Stràdda (f). Strada.
  • Stradùn (m). Strada principale.
  • Surcu (m). Solco.
  • Suŗìu (m). Letteralmente, “soleggiato”. Si contrappone a “lübegu”.
  • Técciu (m). Teccio, costruzione prevalentemente in pietra.
  • Tèra (f). 1) Terra, quale globo terracqueo; 2) luogo di coltura; 3) possedimento; fondo rustico; 4) Terriccio.
  • Uŗatóŗiu (m). Oratorio: antiche cappelle generalmente a fianco delle chiese parrocchiali, non raramente matrici delle stesse.
  • Uŗivéu (m). Oliveto.
  • Valàu (m). Fosso lungo e profondo, generalmente scavato.
  • Valò (f). Valle.
  • Valùn (m). Avvallamenti tra le falde dei monti.
  • Véna (f). 1) Canale sotterraneo naturale di scorrimento idrico; 2) sorgente.
  • Vigna (f). Vigna, vigneto.
  • Villa (f). 1) Villa; 2) borgata.
  • Viùn (m). Viottolo. (Usato anche “viö” e raramente “viöŗa”).
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Tabella corsi d'acqua in territorio andorese


Elenco toponimi su Mappe Catastali d'impianto
Elenco toponimi su Mappe Catastali d'impianto
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Facendo un salto ancora più indietro nel tempo, alla scoperta delle denominazioni dei luoghi risalenti ed estraibili dalla cartografia del Catasto Francese, di epoca napoleonica (primo ventennio dell'Ottocento), possiamo raccogliere e riscoprire una importante eredità che identifica il territorio andorese con testimonianze ormai dimenticate anche da quanto tramandato dalla memoria dei nostri nonni.
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Partendo dalla parte alta della vallata, a confine con Stellanello e considerando le pendici collinari a sinistra del Torrente Merula troviamo i seguenti toponimi:
 
- le “borgate di”:
 
  • Tigorella, Biancardi (Giancardi), Bondati (Bondai, nucleo scomparso), Forti (Cà dei Forti), Divizia (Divizi), San Bartolomeo (chiesa) Brighei (nucleo scomparso e poi in parte sostituito), Siffredi, Lanfredi e Agosti, Lanfredi, Agosti, Calai (nucleo scomparso e poi in parte sostituito), Cà di Cialamino, Piazza, Lanfredi (errore di trascrizione, in realtà Pianrosso), Metta, Galliani (Costa dei Galleani), San Pietro (chiesa parrocchiale), Negri, Marchiani, Tacorè (nucleo scomparso), Melotti, Marino, Gaggini (nucleo sostituito), San Rocco, Maglioni, Cazassi (nucleo scomparso), Borgo Castello (nucleo scomparso), Castello, Micheri, Colla Micheri, Mezaigua e Mezzacqua (doppio nucleo di cui uno sostituito), Marina di Andora;
 
- edifici:
 
  • San Bartolomeo (Chiesa), Parrocchia di San Pietro, Cappella di San Rocco, Torre (Mulino Tagliaferro), Castello, Cappella di San Lazzaro, Cappella di Sant’Antonio (Sant’Antonio del Cavo), Semaforo;
 
- strade:
 
  • sentiero da Stellanello a Alassio, sentiero di Garlenda, sentiero d’Armo, sentiero di Fontanette Soprane, sentiero della Colletta, sentiero di Pelato al Passo, sentiero della Colla, sentiero di San Bernardo, sentiero dei Negri, sentiero Scorin, sentiero Gagini, sentiero di Laigueglia, sentiero del Castello, sentiero da Andora a Alassio detto di Colla dei Micheri, sentiero di San Lazzaro, sentiero di Mezz’acqua, Grande Strada da Nizza a Genova, sentiero dei Piani, sentiero del Capo, sentiero della Marina;
 
- rii e corsi d’acqua:
 
  • Torrente Merula, rio Varighi, rio Cunio, rio Terre rosse, rio Bozzanetto, rio di Costiglione, rio delle Mortine, rio di Picinin, rio dei Leali, rio della Castagna, rio di Piagia, rio di Pagliassa, rio delle Vecchie, rio di Valceresa, rio Bondati, rio Divizia, rio Gorghi, rio Arnioli, rio Siffredi, rio di Nafelina, rio d’Armo, rio di Moriano o Santa Lucia, rio di Lausegna, rio Solco (o rio Folco), rio Pendenti, rio della Bianca, rio di Fenochiato, rio di San Bernardo, rio del Vallone, rio di Cantalupo, rio delle Guardie, rio Fossato degli orti o dei Marchiani, rio dei Gagini, rio di Leoni, rio dei Tetti, rio della Cisterna, rio di Castello, rio della Rovora, rio di Colla, rio del Vallone, rio Zerbate, rio Bura, rio della Rocca, rio detto Fossato Croso, rio Solco, rio di Mezzacqua.
 

Partendo dalla parte alta della vallata, a confine con Stellanello e considerando le pendici collinari a destra del Torrente Merula troviamo i seguenti toponimi:
 
- le “borgate di”:
 
  • Castello (nucleo scomparso), Moltedo, Case Dorè (nucleo scomparso), Duchi (nucleo scomparso), Gallian (nucleo scomparso), Barrò (Barò), Costa (Costa di Conna), Carogio (nucleo scomparso e poi in parte sostituito), Chiesa di Conna (Costa della Chiesa), Luchi (Cà de’ Lucchi), Poggio della Morra (nucleo scomparso), Garassini, Domo (Duomo), Ferraira (Ferraia), Canossi (Canussi), Confrei (Confredi), Rollo (Case Sottane), Perrati (Case Perato), Tagliaferri (Case Tagliaferro), Cadilà (Case Bande di Là), Stalla (Case Stalle), Berneri (Case Bernei), Bricole (nucleo scomparso);
 
- edifici:
 
  • Mulini (Mulini di Barò), Mulino di Frassada, Mulini da olio, Casa Bèina, Casa Ca del Prete, Mulino di Zanzi, Cappella di San Sebastiano, Mulino a vento, Mulini da olio, Mulino (Villa Tagliaferro);
 
- strade:
 
  • sentiero da Stellanello a Faraldi, sentiero da Conna a Villarelli, sentiero di Faraldi, sentiero di San Bartolomeo, sentiero di Conna, sentiero di Garzi, sentiero di Domo, sentiero da Andora a Stellanello, sentiero di Rollo, sentiero da Cervo a Andora;
 
- rii e corsi d’acqua:
 
  • rio Cantalupo, rio Capramorta, rio Binella, rio Chiapa, rio Bragalea, Torrente di Moltedo, canale dei Mulini (Mulini di Barò), rio Casella, rio Basan, rio Basare, rio di Crose, rio Zerbaje, rio Bande da ca, canale (Beȓa), rio Caudera, rio dell’Erta, rio Brusaje, rio dei Boschi, Torrente di Duomo, canale del Mulino (beȓa del Domo), rio dell’Acqua Donnetta, rio delle Ciante, rio Coloi, Torrente San Giovanni, rio Bevuo, rio del Rinnovo, rio dei Binelli, rio delle Vignette, rio del Ratto, rio dei Sotti.
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