RELITTO DEL RAVENNA - Andora nel tempo

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RELITTO DEL RAVENNA

STORIA E DOCUMENTI > CURIOSITA' STORICHE
IL RELITTO DEL RAVENNA
(Antonello Degola)
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Era un mercantile costruito nei cantieri navali di Sestri Ponente nel 1901, lungo 110 metri, largo 13,28, alto 8,33, armato con due cannoni 76/40 Amstrong; aveva una stazza lorda di 4 250 tonnellate, netta di 2690 tonnellate, macchina motore a triplice espansione di 4000 cavalli, velocità di crociera di 13 nodi.
Il Ravenna veniva utilizzato come piroscafo postale lungo la rotta Genova-Buenos Aires.
Il 4 aprile del 1917 alle 9,30 del mattino, di ritorno dall’ennesimo viaggio in Sudamerica, mentre era in navigazione verso nord, vicino a Capo Mele, di fronte alla chiesetta della Madonna delle Penne, fu affondato da un siluro lanciato dal sottomarino tedesco U-52.
Colpito a poppa vicino alle stive, il piroscafo, invaso dall’acqua entrata dallo squarcio, si alzò verso il cielo e, raggiunta la posizione verticale, si inabissò velocemente.
Nonostante l’affondamento fosse rapidissimo, vi furono poche vittime, sia perché la costa era vicina, sia perché i pescatori di Andora, Laigueglia e Alassio portarono aiuto ai naufraghi: le vittime furono solo sei, cinque passeggeri e un marinaio.
Il relitto del Ravenna, visibile in condizioni meteo marine ottimali, si può vedere a occhio nudo dalle imbarcazioni; è alla profondità di 80 metri circa, leggermente inclinato sul fianco sinistro.
La parte centrale della nave, nonostante i quasi cento anni in balia delle correnti, è ancora in buono stato.
Immergendosi, si nota lo squarcio provocato dal siluro e, verso prua, i danni causati dalle mine elettriche usate dai palombari della So.Ri.Ma. della nave Rostro, che nel 1930 recuperarono i 60 000 quintali di lana greggia e i 31 000 quintali di sego, carbone e macchinari agricoli che costituivano il carico del Ravenna.
Qualche vecchio esperto pescatore di Andora e Laigueglia pare che riuscisse a calare le nasse per i gronghi e le aragoste addirittura dentro i boccaporti del relitto.
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