SANDRO PERTINI AD ANDORA
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SANDRO PERTINI AD ANDORA
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Il 9 giugno 1976, non ancora Presidente della Repubblica Italiana, Sandro Pertini (*) presenzia ad Andora, presso la sede locale del Partito Socialista Italiano per consegnare un attestato “per i trenta anni di fedeltà all’ideale socialista” all’andorese Nicolò Massa (con la camicia bianca a destra nella foto).
Trascorre il suo soggiorno andorese ospite dell'Hotel Trieste, condotto da Ruggero Luisi con il quale erano conoscenti dai tempi del periodo partigiano.

Foto per gentile concessione Miriam Giordano e Mauro Sandrin

Foto per gentile concessione Miriam Giordano e Mauro Sandrin
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SANDRO PERTINI
(Maria Teresa Nasi)
Sandro Pertini, settimo Presidente della Repubblica Italiana, nacque a Stella San Giovanni (SV) nel 1896.
Dopo essersi laureato in giurisprudenza e scienze politiche, combatté nella prima guerra mondiale e, alla fine del conflitto, nel 1918, si iscrisse al Partito Socialista. Con l’avvento del fascismo, subì varie condanne e, nel 1926, fu costretto a espatriare in Francia. Rientrò l’anno dopo, fu arrestato e scontò 15 anni tra carcere e confino, venendo liberato nel 1943.
Prese parte attiva alla Resistenza: combatté a Roma l’8 settembre 1943, a Firenze nel luglio 1944, fu tra gli organizzatori dell’insurrezione dell’aprile del 1945. Fu segretario del PSI dall’aprile al dicembre del 1943 e direttore dell’”Avanti” negli anni 1945/46 e 1950/52. Nel 1953 gli fu conferita la medaglia d’oro per la sua attività partigiana. Sulla sua attività antifascista scrisse “Sei condanne, due evasioni” (1970).
Eletto alla costituente, senatore di diritto nel 1948, fu sempre rieletto deputato nelle legislature successive e, dal 1968 al 1976, fu Presidente della Camera dei Deputati.
Pertini tornò alla ribalta della scena politica nell’estate del 1978, dopo le dimissioni di Leone dalla Presidenza della Repubblica. Dopo lunghe e laboriose trattative per la scelta del successore, e numerose votazioni senza esito, la sua figura apparve la sola in grado di raccogliere il consenso di tutte le forze della maggioranza governativa. L’8 luglio 1978 venne eletto Presidente della Repubblica, con l’appoggio di tutti i partiti (tranne il Movimento Sociale e Democrazia Nazionale); ottenne 832 voti su 995, maggioranza fino ad allora mai raggiunta nelle lezioni presidenziali.
Nel periodo della sua permanenza al Quirinale, Pertini contribuì a fare della figura del presidente della Repubblica l'emblema dell'unità del popolo italiano. La sua statura morale contribuì al riavvicinamento dei cittadini alle istituzioni, in un momento difficile e costellato di avvenimenti delittuosi come quello degli anni di piombo.
La sua costante presenza nei momenti cruciali della vita pubblica italiana, nelle situazioni piacevoli come nei momenti difficili, è stata probabilmente uno dei motivi della sua grande popolarità. Spesso è stato definito come il "presidente più amato dagli italiani" ricordato per l'amore verso l'Italia, per il suo carisma, per il suo modo di fare schietto e ironico, per l'onestà, per l'amore verso i bambini e per aver inaugurato un nuovo modo di rapportarsi con i cittadini, con uno stile diretto e amichevole.
Al termine del mandato presidenziale (1985) divenne, come previsto dalla Costituzione, senatore a vita di diritto.
Morì a Roma il 24 febbraio 1990.
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Il 17 gennaio 2012, la Giunta Comunale andorese intitola a Sandro Pertini l'omonima piazza, che in seguito sarà indicata come via Sandro Pertini, nelle vicinanze della sede della locale Croce Bianca.
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