SANT'ANTONIO DEL CAVO
SANT'ANTONIO DEL CAVO - (LOCALITA' CAPO MELE)
(Mario Vassallo)
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A metà della collina di Capo Mele, sulla strada che dalla chiesa della Madonna delle Penne porta al Molino dei Tagliaferro, già nel 1400 sorgeva un eremo.
La posizione che sovrasta l’albergo dei Coralli (così era chiamato il mare sottostante) era tale da poter dominare tutta la costa della riviera, e quasi servire da stella «Tramontana» ai naviganti.
L’eremo era consacrato a due grandi eroi della chiesa, gli Eremiti Antonio e Paolo, la cui effige appariva dipinta sopra l’altare.
La chiesetta, dall’architettura molto antica, aveva un coro piccolo, ma devoto, rivolto a levante.
La porta principale era a ponente.
A destra, su una costruzione a due piani, due piccole stanze, abitazione dell’Eremita.
Questi, oltre a sorvegliare e accudire la chiesetta, aveva anche il compito di tenere pulita e sempre piena di acqua fresca la cisterna, che sorgeva in una terza costruzione dietro la chiesa.
I numerosi viandanti (la strada proseguiva per la colla dei Micheri) potevano così riposare e dissetarsi.
La festa in onore ai due sacri eroi, ricorreva la terza domenica di Pentecoste, e vi partecipavano tutte le compagnie dei disciplinanti di Andora e di Laigueglia.
In questo eremo, il 6 gennaio 1642 Don Girolamo Rosso, della chiesa di Andora San Pietro, venne consolato della prima tonsura del proprio prelato.
Questa antica costruzione, di cui non rimane alcuna traccia sul territorio, cadde in disuso nel XIX secolo ed i Confratelli di Santa Maria Maddalena vi si recarono un'ultima volta nel 1852 in occasione della processione dei Canestrelli.
I resti furono probabilmente inglobati ed in seguito distrutti con la realizzazione del Semaforo di Capo Mele e successivamente con l’installazione della Base Aeronautica.