ALBERGO DELLA POSTA - Andora nel tempo

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ALBERGO DELLA POSTA

L'ALBERGO DELLA POSTA
(Luciano Vassallo - Mario Vassallo)

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Nella seconda metà dell'Ottocento, con una delle varianti al tracciato dell'Aurelia "moderna", viene a crearsi in tracciato viario che prende il nome di via Fontana (inizialmente da villa Martinetto sino all'attuale Hotel Trieste e successivamente ridotta al tratto attuale, dopo la costruzione del cavalcavia).
Su questa Strada Nazionale Aurelia, viene edificato il fabbricato che sarà destinato per un periodo anche a stazione di cambio dei cavalli e di sosta per le diligenze.
Diventerà sede di un "Albergo" di notevole importanza a causa della posizione strategica su quella che è l'arteria stradale principale, anche in prossimità di un attraversamento ferroviario a livello e nel nucleo edificato che diventerà rapidamente il cuore commerciale del territorio andorese, assumendo nel tempo il nome di "Albergo della Posta", in quanto sarà la sede dell'Ufficio delle Regie Poste e, successivamente, "Albergo Savoia" (proprietà Bottini e Weber).



In tempi più moderni, sarà anche dotato di una delle prime pompe di carburante (probabilmente la prima in assoluto sul territorio andorese).
Di tale edificio, in tempi antichi, non sono pervenute grandi informazioni e testinomianze documentali.
Si giunge così ai decenni '40 - '50 del Novecento, quando l'intera proprietà dello stabile appartiene alla famiglia Pio.

In tale periodo, nel fabbricato di proprietà della famiglia Pio si trovavano le seguenti attività al piano terra (osservandolo frontalmente, partendo da sinistra - via Fontana):
  1. Leda Marchiano con un negozio di scarpe e affini;
  2. Agenzia Merula di Nino Anfosso;
  3. Ufficio di collocamento in locali della maestra Pio, portato avanti da Tullio Stalla e Nini Randone; c’era anche la scala che saliva al piano abitato superiore; il fabbricato era dotato di un servizio igienico esterno, sospeso, che veniva utilizzato a turno da tutti;
  4. Bar/gelateria di Alberigo;
  5. Calzolaio Melìn (Bartolomeo) e Mimmo (Giacomo) Vassallo;
  6. Merceria di Bianca Castellana, figlia del maestro Castellana;
  7. Laboratorio calzolaio Lorenzo Elena, poi spostato in via Antica Romana (attuale piano terra del fabbricato Anfosso Elettrodomestici);
Al piano sottostante (“nei fondi”) c’erano dei locali che furono utilizzati come magazzino per l’attività da Mimmo Vassallo e un locale che era occupato dalla poca attrezzatura per la pesca da un pescatore chiamato “Banana”.
Nel 1953 Mimmo Vassallo apre il bar e il papà Melìn si sposta con l’attività di calzolaio in un locale nel vecchio fabbricato Torrengo (sempre in via Fontana), a fianco all’officina di Baci Porcella.
Alberigo e Mimmo rimangono “vicini”, con due attività analoghe per circa un anno.
Dopo l’estate dei Mondiali di Calcio del 1954, Alberigo lascia il locale per occuparsi della realizzazione e conduzione del Lido e Mimmo acquisisce anche tale locale, allargando la propria attività di bar/gelateria e creando una sala TV proprio nel locale che fu di Alberigo, rimanendovi fino al 1971.


Foto per gentile concessione Luciano Vassallo

Nel 1971, Mimmo si sposterà nella nuova gelateria, nel fabbricato di nuova costruzione che delimiterà la piazza Santa Caterina, più o meno in concomitanza con l’abbattimento del vecchio fabbricato della famiglia Pio, ex  Albergo Savoia e ancora prima Albergo della Posta.


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Per informazioni scrivere a info@andoraneltempo.it
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