CROCE BIANCA - Andora nel tempo

Andora nel tempo
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CROCE BIANCA

CROCE BIANCA E AVIS DI ANDORA
(Carlo Volpara, Maria Teresa Zanirato, Giulio Montefredini, Angelo Bianco, Roberto Bertulazzi)

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All’inizio degli anni ’60 del secolo scorso la vita sociale risente delle spinte legate allo sviluppo conseguente all’immediato dopoguerra e fiorisce l'associazionismo a tutti i livelli, sportivo, sociale ed umanitario.
Dalle parole di Carlo Volpara, nel suo libro “A Stampino c’era il Conte”:
“E' proprio in questo periodo che anche ad Andora si viene costituendo un nucleo di donatori di sangue.
Si tratta di un primo gruppo storico di circa una decina di persone che decide di iscriversi all'A.V.I.S. c di cimentarsi in questa più che meritoria opera umanitaria.
Però ad Andora non esiste ancora una sezione ed i volontari devono recarsi fino ad Albenga per effettuare le donazioni, ragion per cui i donatori andoresi pensano bene di istituire una sezione locale, ma c'è un problema non da poco: per realizzare questa è necessaria, oltre che una sede, anche un'ambulanza per i servizi di consegna dei prelievi. Sarebbe sufficiente anche una vecchia ambulanza di seconda mano, ma non è che costi proprio due lire pertanto il gruppetto di amici volontari si spreme le meningi per partorire un'idea valida che permetta loro di radunare la somma necessaria all'acquisto, quando a Bruno Stalla, che era stato palombaro della SORIMA a bordo del "Raffio", viene un'idea che non esita a buttare lì.
"Perché non chiediamo un contributo alla Contessa Quaglia?"
Detto fatto Bruno Stalla e Vittorio Navacchi partono in missione per Genova e si recano dalla vedova per esporre la richiesta.
La Contessa li riceve da par suo nel segno della tradizione di famiglia e, non solo si rivela disponibilissima come sempre, ma fa molto di più, poiché non si limita ad elargire una somma, ma poco tempo dopo fa consegnare direttamente alla costituenda futura sezione andorese dell'A.V.I.S. una FIAT 600 T, attrezzata all'uso, che all'epoca costituiva il modello base di ambulanza.
Ed è così che il 13 febbraio 1964 viene ufficialmente dato il via libera alla nascita della sezione andorese dell'A.V.I.S., che ovviamente non può essere altrimenti intitolata che al marito Giovanni Quaglia.
La prima sede è sistemata provvisoriamente in alcuni locali al pian terreno di Palazzo Tagliaferro, lato est, edificio che allora accoglieva, sempre a titolo provvisorio, anche le scuole medie inferiori ed altre associazioni.
Primo presidente è il Sig. Franco Bagnasco ed il medico che effettua i prelievi è il Dott. Franco Zunino, successivamente anch'egli presidente.
Il 15 marzo 1964 si celebra la festa ufficiale di fondazione della sezione.
La contessa Tina De Nicola vedova Quaglia è la madrina d'eccezione della manifestazione alla presenza delle massime autorità civili, tra le quali il Sindaco Dott. Walter Momigliano, e militari locali, nonché del vescovo della diocesi, S. E. Monsignor Gilberto Baroni, allora Vescovo di Albenga, che benedice la nuova sede.”

L’ambulanza ricevuta in donazione viene destinata all’uso cittadino e viene parcheggiata nella vicina proprietà Galleano oppure sotto le arcate del cavalcavia, per essere prontamente utilizzata dai volontari, presenti o accorrenti per passaparola nel caso di interventi delicati, spesso con la presenza di Bruno Stalla.

Gli interventi di soccorso, col trascorrere degli anni, diventano sempre più una realtà che attira l’attenzione sull’utilità di un servizio che fa capo alla sede della Sezione di intervento della Croce Bianca di Alassio, seppure si stia creando una consapevolezza sulla crescente necessità di tentare la strada di una propria identità più indipendente, grazie all’aumento del volontariato in tale settore.

Ci si avvia verso la formazione di una sezione della Croce Bianca andorese, raccontata dalle parole di Maria Teresa Zanirato:
“Tutto è cominciato con un incidente occorso a un nipote di Giulio (Montefredini).
Dopo quasi mezzora di attesa di un’autoambulanza lo caricarono su un’auto per portarlo all'ospedale.
Noi avevamo un ascensorista di Alassio che era nella Croce Bianca e a cui si rivolse Giulio per lamentarsi della lunga e inutile attesa.
Lui ci disse che ci sarebbe voluta una sezione anche ad Andora e, quindi, Giulio andò ad Alassio con l'allora presidente Giovanni Quarati, che ci coinvolse a tal punto che decidemmo di impegnarci in prima persona (avevamo 24 e 25 anni) e coinvolgendo tutti i nostri amici e conoscenti, che arrivarono numerosi.
L'11 agosto 1974 ci fu l'inaugurazione della Sede, data dal Dott. Momigliano, dietro il nostro ufficio e così Giulio, per i primi anni, fece da piantone quando non vi erano altri militi presenti.
Così di notte, avvisati da Alassio, partivano Giulio e Piero Mattei (purtroppo mancato in giovane età).
L'ambulanza ci era stata prestata da Alassio: era un 238 Fiat con 2 barelle.
A distanza di un anno comprammo la nostra prima auto, raccogliendo soldi e facendo in piazza Doria una pesca di beneficenza che ebbe un successo enorme.
Così con l'aiuto di tante persone, superammo i primi anni.
Giulio era Direttore dei Servizi e andava in Consiglio ad Alassio, fino a quando si decise di staccarci da Alassio e fondarne una nostra, indipendente.
Tra i Militi vi era Don Costa che, dopo le pratiche necessarie, fu nominato Presidente e ci rimase per molti anni.
Questa è la “nostra” storia degli inizi e senza l’aiuto e la partecipazione di tutti non si sarebbe potuto sostenere tutto il lavoro, che rapidamente aumentava.
Ci venne regalato un 238 dalla Cassa di Risparmio di Genova e così' restituimmo quella di Alassio.
Furono anni bellissimi, dove la Sede divenne posto di aggregazione: cene, partite a biliardo e amicizie sincere.”
Il 21 agosto 1977 fu inaugurato l’ambulatorio presso la sede di viale Mazzini.
Poi si arrivò ad avere bisogno di più spazio e, quindi, il trasferimento presso la sede Avis attuale.”



E ancora dalle parole di Carlo Volpara, nel suo libro “A Stampino c’era il Conte”:
“La vedova Quaglia aveva lasciato come disposizione postuma agli eredi testamentari di consegnare dieci milioni di lire, (dicansi dieci!), che nei primi anni settanta erano davvero una bella cifra, all'A.V.I.S. Andora per la costruzione della nuova sede.
Così nel 1973 inizia la costruzione di quella che poi è l'attuale sede dell'A.V.I.S. Andora, che in breve tempo viene completata grazie anche al lauto ed inaspettato contributo della Benefattrice, opera che oggigiorno risulta ulteriormente ampliata in quanto ospita tanto la suddetta associazione quanto la Croce Bianca Andora.”
La nuova sede di Croce Bianca e A.V.I.S. viene realizzata con i contributi economici delle donazioni in ogni forma ricevute, mentre il Comune di Andora partecipa mettendo a disposizione il terreno su cui verrà edificata l’intera struttura.

Oggi la Croce Bianca ha una sede bellissima, altamente attrezzata e funzionale, con 5 dipendenti, 6 ambulanze e 5 autovetture e circa 150 militi.
Di strada ne è stata fatta moltissima e da quel semino piantato è cresciuta una associazione solida, come quella di oggi.
Negli anni si sono alternati Presidenti, Direttori dei Servizi, militi e militesse e ognuno ha contribuito a portare avanti la Croce Bianca Andorese che oggi è una delle migliori e più efficienti della Liguria.
Ci sarebbe da raccontare molto di più, perchè la Croce Bianca Andorese esiste da 50 anni e tante cose sono successe, però al primo posto è sempre stato incondizionatamente l'aiuto al prossimo.


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I SOCI FONDATORI

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(Atto Costituzione di Associazione del 07/07/1980)
 

COSTA Umberto
 
BARUCHELLO Mario
 
MASERATI Giancarlo
 
POGGIO Giovanni
 
MONTEFREDINI Giulio
 
FRAU Francesca
 
PETRUCCO Liliana
 
MARCHIANO Clara
 
SALATI Gian Piero
 
PASTORELLI Cesare
 
FERRANDO Antonio
 
LANFREDI Mauro
 
BARON Galdino
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I PRESIDENTI

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Don Umberto COSTA
 
NOCERA Aldo
 
VOLONTE' Mauro
 
MONTEFREDINI Giulio
 
SANTIN Giovanni
 
FLORIS Tomaso
 
BARUCHELLO Mario
 
VITELLI Roberto
 
FALCONE Maria
 
POGGIO Marco
BOMBARDIERI Sara
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I DIPENDENTI DI OGGI

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Cinzia Ballesio
Roberto Bertulazzi
Angelo Bianco
Giovanni Condello
Valeria Taschini
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MILITI E VOLONTARI
ANNIVERSARIO 25 ANNI CROCE BIANCA
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INTERVENTO A SEGUITO DEL TERREMOTO IN IRPINIA DEL 1980
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