COLONIE MARINE - Andora nel tempo

Andora nel tempo
Andora nel tempo
iniziativa ideata e realizzata da MARIO VASSALLO
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COLONIE MARINE

LE COLONIE MARINE
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La prima forma italiana di colonia marina per bambini sorge a Viareggio nel 1822, su iniziativa dell'Ospedale di Lucca.
Tali strutture aumentano piuttosto velocemente di numero a metà dell'Ottocento, principalmente in Toscana ed Emilia e Romagna.
Durante la Prima Guerra mondiale la Croce Rossa aumenta l'interesse per queste iniziative e nel 1928 le colonie vengono affidate all'Opera Nazionale per la Maternità ed Infanzia.
Nel periodo fascista l'attività delle colonie viene intensificata, dedicandosi ai bambini e ragazzi per sostenere le famiglie meno agiate, offrendo un periodo di attività fisica e ludica.
Dopo la Seconda guerra mondiale le colonie non saranno più rivolte alle sole fasce svantaggiate.
A partire dagli Anni 1970, esse divengono inizialmente di competenza delle amministrazioni Comunali, delle Comunità Montane e degli Enti pubblici e successivamente anche di grandi aziende private per i figli dei propri dipendenti.
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In data 31 agosto 1959 il Comune di Andora con propria Delibera determina il divieto di impianto di nuove colonie marine sul territorio comunale.
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COLONIE PRESENTI IN ANDORA DAL 1930
(Francesco Bruno)

1) Colonia di Milano
Negli anni 1960-61 viene firmata una convenzione tra il Comune di Milano (Sindaco on. Spadolini) ed il Comune di Andora (Sindaco dott. Momigliano) con la quale, a fronte della possibilità di realizzare una nuova struttura nell’area compresa tra via Fontana ed il mare, la vecchia Colonia (oggi Palazzo Tagliaferro e biblioteca comunale) passa al Comune di Andora con le aree circostanti in parte liberate dalla demolizione del fabbricato ex infermeria. Il Comune di Milano, in contropartita, ottiene il permesso per costruire la nuova struttura nell’area compresa tra via Fontana, via Sardegna ed il mare con obbligo di cedere la striscia di terreno necessaria per realizzare il tratto di passeggiata per il fronte di proprietà.

2) Colonia Salus (ora Sacra Famiglia zona Mare)
Viene acquistata dall’Istituto Sacra Famiglia negli anni ’50 che la trasforma (come è oggi) in soggiorno estivo per i propri ospiti dell’Istituto sito in via M. Maglione.

3) Colonia INAM
Acquistata dal Comune di Andora (Sindaco avv. F. Bruno) nell’agosto del 1976 al prezzo di lire 202.000.000 (duecentoduemilioni): atto pubblico fatto presso lo studio del notaio Cauli di Alassio. Oggi vi è il “Parco delle Farfalle” con la pista di pattinaggio, l’edificio della Caserma dei Carabinieri e l’edificio centro anziani oltre l’alloggio della famiglia dell’ex custode signor Setti Bruno.

4) Colonia Orfani di Guerra-Comitato Provinciale di Cuneo
Nel 1976 il Comune di Andora approvava una convenzione, con l’Opera Nazionale Orfani di Guerra-Comitato Provinciale di Cuneo, con la quale si transigeva un contenzioso giudiziario, insorto per l’annullamento di un “titolo edilizio”, rilasciato nei primi mesi del 1975, per lo sfruttamento edificatorio della proprietà.
Con tale accordo il Comune di Andora rilasciava nuova licenza edilizia per la costruzione di tre fabbricati (gli attuali palazzi con facciata a piastrelle blue) in zona più arretrata rispetto alla via Aurelia, andando ad insistere, praticamente, sul sedime di vecchi fabbricati retrostanti la vecchia Colonia(che vengono demoliti) di altri proprietari (nella soluzione originaria non presi in considerazione), con la realizzazione di una nuova area verde (tra i palazzi e la via Aurelia – oggi Parco dell’Aviatore), un controviale a monte dell’Aurelia e la salvaguardia di “Villa Laura” (con l’area di pertinenza – anch’essa prevista in demolizione nella soluzione originaria) che sarebbe diventata per anni sede della “biblioteca comunale, sala convegni e sede di diverse Associazioni”.
Non va dimenticato che, con la nuova ubicazione dei fabbricati, veniva così salvato anche il “Tempietto” e la “Tomba” del cane del conte Quaglia, grande benefattore con la moglie - la Contessa Tina De Nicola - di Andora (proprietario della tenuta di Stampino che acquista nel 1915, proveniente da Diano Castello,  e la tiene fino al 1956 ; che fece fortuna e viene ricordato per il recupero con la sua nave Artiglio di una nave romana nelle acque del mare ligure - davanti all’isola Gallinara -  e poi, con la Sua nuova flotta navale, di un “tesoro” nel mare del Canale della Manica).

5) Colonia dei Poveri di Brignole
Nell’anno 1981 (Sindaco l’avv. F. Bruno) viene firmata una convenzione tra il Comune di Andora e l’Istituto Brignole di Genova con la quale, a fronte della possibilità di trasformare in destinazione residenziale la volumetria dei fabbricati esistenti nella parte di area posta a monte della ex linea ferroviaria, viene ceduta al Comune di Andora la massima parte di area in proprietà posta a valle della vecchia ferrovia (attuale passeggiata di Ponente), rimanendo di natura privata il fabbricato ivi esistente (in allora abitato dal custode) con la pertinente area. Lo stesso fabbricato venne, però, vincolato a destinazione pubbliche (bar-ristorante più abitazione gestore).

6) Colonia di Asti (di proprietà Regione Piemonte con comodato gratuito alla Provincia di Asti)
Proprietà ceduta, per la maggior parte, dalla Regione Piemonte al Comune di Andora nell’anno 1992 con la facoltà per la Provincia di Asti in allora titolare di comodato con la Regione Piemonte, di realizzarvi un nuovo fabbricato entro un certo termine. Scaduto tale termine, senza l’effettivo utilizzo della porzione di area (riservata) da parte della Provincia di Asti, tutta la proprietà diventa comunale (Sindaco avv. F. Bruno). Occorre ringraziare in quella lunga trattativa con la Regione Piemonte la grande collaborazione avuta dal Segretario Generale della Giunta della Regione Piemonte, dott. Clemente negli anni successivi diventato affezionato ospite di Andora (casa in via della Costa) nonché del funzionario regionale incaricato geom. Garassino.
Successivamente, e siamo negli anni 2010-2013 l’Amministrazione Comunale riesce anche a concludere una trattativa con i proprietari dell’ex Albergo LIDO e, prevedendone la demolizione con lo spostamento e ricostruzione della  sua volumetria nell’area che originariamente era stata riservata alla Provincia di Asti, libera la visuale di via Roma verso il mare, con ciò  completando un nuovo polmone di area verde con invidiabile fronte mare che può essere ammirato dal Belvedere che porta il nome della  “beata Chiara Luce Badano”.



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Dalle schede sopra riportate si possono trarre alcune utili considerazioni sullo “sviluppo turistico” di Andora.
Indubbiamente, almeno fino agli anni ’60, Andora era prevalentemente un paese agricolo (ricordo i pescheti di Vatterone Giulio - Il Pirata amichevolmente - che prendevano gran parte dell’attuale via San Lazzaro, a monte di via Rattalino; la distesa di “carciofi” presente nella proprietà Luzzati-Tedeschi (coltivati dal fedele Trentin) e gli asparagi di Gin di Colombo che occupavano tutta la parte di proprietà ex Colonia di Brignole posta a valle della ferrovia.
Proprio la presenza delle Colonie, che occupavano praticamente quasi la totalità di area tra la via Aurelia e la battigia del mare, insieme alla presenza nel settore turistico dei “Campeggi” che hanno impegnato, almeno fino a metà degli anni 70 importanti zone di aree immediatamente a monte della via Aurelia, hanno “salvato” Andora dalla cosiddetta “Rapallizzazione” avvenuta, in quegli anni, in alcuni Comuni della Liguria.
La loro (delle colonie) presenza ancora all’adozione del PRG del 1975, redatto dall’arch. Renato Braga di Albenga, ha permesso all’Amministrazione Comunale una programmazione urbanistica seria che, oggi, credo possa essere giudicata positivamente: strade larghe e prevalentemente perpendicolari tra loro; ampie aree a parcheggio (gratuito) e verde pubblico.
Pensiamo cosa avrebbe potuto essere Andora se le proprietà delle diverse Colonie fossero finite in mano di privati, al solo scopo di “speculazione edilizia”.
Esempio tangibile, per chi ha seguito le vicende amministrative degli anni 70-80, è stata l’area della Colonia Orfani di Guerra della Provincia di Cuneo: gli attuali fabbricati, in un primo progetto approvato, erano stati autorizzati a filo dell’attuale controviale della via Aurelia ed occupavano tutto l’attuale Parco, ivi inclusa l’area di Villa Laura che avrebbe dovuto essere demolita.
I parchi e le aree gioco principali del nostro Comune sono oggi su terreni delle ex Colonie. Proprio la loro presenza ancora nel 1975, quando viene adottato il nuovo PRG, permette ad Andora di sviluppare il proprio futuro turistico che aveva preso avvio già nel  corso degli anni 60 tramite la  realizzazione di un “primo lotto del Porto ( in allora porto commerciale di IV classe, all’estremo levante della costa) e, successivamente,  trasformato in Porto Turistico con i suoi attuali “800 posti barca”; ma la struttura del porto, insieme alla realizzazione del “molo del Tortuga”, consegna ad Andora una “spiaggia” ( il prodotto principale che ricerca il Turista) oggi invidiata da tutti: si pensi che fino al 1970 i ben più fortunati bagnini “Alassini” dicevano a quelli di Andora “ma Vui duve  i ghe l’hai l’aena” (ma voi dove avete la spiaggia). In effetti basta guardare alcune cartoline della “via Aurelia”, lato levante, per rendersi conto che almeno fino al 1967/68 il mare batteva contro il muro della via Aurelia nel tratto compreso tra l’attuale “Tortuga” e le “Rocce di Pinamare” (un anno il mare salì sulla via Aurelia ed allagò la Falegnameria dei fratelli Scatti che si trovava a livello interrato rispetto il piano stradale) all’altezza di via Sant’Ambrogio.
Oggi nello stesso tratto, vi è una passeggiata larga 15 metri ed una spiaggia profonda 100 metri.
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RICHIESTE RESPINTE

DAL COMUNE DI ANDORA

PER NUOVE COLONIE MARINE

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Grazie al clima mite e particolare, Andora riceve nel secondo dopoguerra innumerevoli richieste per poter utilizzare i suoi luoghi quali sedi di Colonie Marine.
Oltre a quelle che saranno presenti ed in seguito descritte, il Comune di Andora si troverà costretto a non assecondare le altre richieste pervenute:
  • Lega dei Comuni di Pavia (richiesta datata 11 ottobre 1948, pervenuta il 14 ottobre 1948);
  • Comune di Corte de' Cortesi con Cignone - Cremona (richiesta datata 22 ottobre 1947, pervenuta il 29 ottobre 1947);
  • Cassa Edile e Mutua Assistenza di Como (richiesta datata 14 febbraio 1951, pervenuta il 20 febbraio 1951 e risposta del Comune di Andora in data 20 marzo 1951);
  • Unione Industriale della Provincia di Torino (richiesta datata 5 dicembre 1949, pervenuta il 9 dicembre 1949 e risposta del Comune di Andora in data 19 dicembre 1949);
  • Comitato Provinciale Democrazia Cristiana di Varese (richiesta datata 7 aprile 1949, pervenuta il 12 aprile 1949 e risposta del Comune di Andora in data 15 aprile 1949);
  • Comitato Rifugiati Italiani - Roma (profughi giuliani) (richiesta datata 7 marzo 1949, pervenuta il 12 marzo 1949);
  • Commissariato Provinciale per la Gioventù Italiana - Vercelli (richiesta datata 14 febbraio 1949, pervenuta il 3 marzo 1949).
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RICHIESTE RESPINTE PER NUOVE COLONIE MARINE IN ANDORA
Documenti per gentile concessione COMUNE DI ANDORA
ARCHIVIO STORICO COMUNALE
COLONIE MARINE - DOCUMENTI
Documenti per gentile concessione COMUNE DI ANDORA
ARCHIVIO STORICO COMUNALE
ALBERGO DEI POVERI DI GENOVA
(Marino Vezzaro - Mario Vassallo)

ALBERGO DEI POVERI DI GENOVA

(Marino Vezzaro - Mario Vassallo)
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La colonia "STEFANIA MAGLIONE" - Albergo dei Poveri di Genova fu fondata dal Marchese Giuseppe Maglioni, in memoria della propria figlia Stefania, morta in giovane età, a favore delle ragazze povere di Genova e offriva 200 posti.
In precedenza le strutture esistevano già in quanto legate ad attività di convitto e rifugio per disagiati a cura della Confraternita Opera Pia di Genova (di cui era attivista il Marchese Giuseppe Maglioni), nonchè grazie a lasciti, tra cui uno importante dell'andorese Prospero Marchiano (a cui era in passato intitolata la piazzetta dietro al Bastione, nominata in tempi più moderni a Santa Rita).
Negli anni '70 del Novecento ospitò per un periodo tre sezioni scolastiche, le quali furono successivamente spostate in un edificio dell'Istituto Sacra Famiglia in Vico Sant’Andrea.
Comunemente chiamata Colonia dei Poveri o Colonia Brignole, fu abbattuta a metà degli anni '90 del secolo scorso per essere sostituita da condomini residenziali.
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COLONIA DEGLI ORFANI DI GUERRA DI CUNEO
(Marino Vezzaro - Mario Vassallo)

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Nel 1919-20, la splendida villa della Contessa M. Ernestina Mazè de la Roche, figlia del Marchese Marco Maglioni, fu comprata dal notaio Ambrogio e dall'avvocato Garelli e sapientemente trasformata nel più lussuoso albergo di Andora: il “Grand Hotel du Parc”, valorizzato da un parco e un giardino di eccezionale bellezza.
L’albergo operò sino al 1927.



Nel 1928 tutta la proprietà fu venduta all'Istituto Orfani di Guerra di Cuneo.
La colonia di Cuneo iniziò a operare in Andora nel 1929.
Il “tempietto” è ancor oggi esistente, ma completamente abbandonato; di fianco al tempietto si trova la lapide che il marchese Marco Maglioni fece costruire sulla tomba di uno dei suoi cani: “A Lion, cane forte e fedele, compagno indimenticabile, questo tributo, affettuoso pose M. M.”.


Durante il periodo bellico della prima metà degli anni '40 del Novecento, le strutture della Colonia marina furono occupate e destinate alla permanenza dall'esercito trasformandole in caserma, unitamente alla Colonia di Asti, ospitando i militari del 41° Reggimento Brigata Modena e del 22° Fanteria Brigata Cremona, le cosiddette "cravatte rosse".


La Colonia di Cuneo era gestita dalle suore e metteva a disposizione 80 posti nel periodo precedente la Seconda Guerra Mondiale e 96 posti dal dopoguerra fino alla chiusura della struttura.

Tra il 1975 e il 1980, gli alberi secolari, queste pregiate piante di canfora dovranno lasciare il posto a tre grandi palazzi.


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Rielaborazione grafica su gentile concessione Comune di Andora
IL SECOLO XIX - 15 MARZO 1978
GRAND HOTEL DU PARC
LA COLONIA DI ASTI
(Marino Vezzaro - Mario Vassallo)

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La costruzione degli edifici iniziò negli anni venti, in una zona litoranea dove, in precedenza e per breve periodo, operarono cantieri navali e sostavano i pescatori nelle fasi di sistemazione delle reti.
Furono ultimati ed inaugurati nel I927.

Inizialmente, alcuni degli edifici furono utilizzati quali sede e depositi dei cantieri navali NAVITAL e successivamente, a partire dal 1930 il P.N.F. (Partito Nazionale Fascista) trasformò i capannoni in una moderna ed attrezzata colonia elioterapica per i bambini del Pubblico Impiego con sede in Roma.
La colonia marina prese il nome di "ELIOS" e la direzione fu assegnata a Mario Aicardi (“Mario du Segretaiu”).
Nel periodo degli anni '30 del Novecento e fino alla Seconda Guerra Mondiale tale colonia operò in coesistenza con la colonia "SALUS" con sede in Carmagnola e con la colonia "ASTIGIANA", mettendo a disposizione rispettivamente da 345 a 400 posti, 270 posti, da 150 a 250 posti.
L'iniziativa del P.N.F. fu rafforzata, negli ultimi anni del decennio che anticipava il secondo conflitto mondiale, dall'istituzione della G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio), fondata nel 1937, che sostituiva le precedenti soppresse Opera nazionale balilla e Federazione dei fasci di combattimento, operante al motto di "Credere, obbedire, combattere".
La GIL era organizzata in:
  • Figli della lupa, dai sei ai sette anni;
  • Balilla, bambini dagli otto ai dodici anni;
  • Piccole italiane, bambine dagli otto ai dodici anni;
  • Avanguardisti e Giovani italiane, ragazzi e ragazzi dai tredici ai diciassette anni;
  • Giovani fascisti e Giovani fasciste, dai diciotto ai ventuno anni.

Durante il periodo bellico della prima metà degli anni '40 del Novecento, le strutture della Colonia marina furono occupate e destinate alla permanenza dall'esercito trasformandole in caserma, unitamente alla Colonia di Cuneo, ospitando i militari del 41° Reggimento Brigata Modena del 22° Fanteria Brigata Cremona, le cosiddette "cravatte rosse".

Nel 1943 la G.I.L. fu sciolta e tutti gli immobili da essa precedentemente occupati e/o utilizzati dovevano essere attribuiti al demanio o agli enti comunali.
L'intero complesso donato ai fasci di combattimento del comune di Asti dalla Cassa di risparmio e dell'amministrazione provinciale di Asti diventa proprietà del Comune di Asti, il quale divenne l'unico gestore di quella che sarebbe diventata la Colonia di Asti giunta a noi e che riprenderà regolarmente la propria attività dopo gli eventi bellici della Seconda Guerra Mondiale, negli anni 1947/48.

Ad inizio degli anni '60 del Novecento, i caseggiati della Colonia di Asti accolsero alcune classi degli alunni delle scuole medie andoresi e poi proseguì l'attività consolidata fino al decennio successivo.

A fine anni '70 - inizio anni '80 le attività, già ridotte, cessano e l'intero complesso viene abbandonato a se stesso, fino al 1987 quando viene affidato al Comune di Andora in comodato gratuito con vincolo di  destinazione  ad  uso  sociale, con  impegno  alla  manutenzione straordinaria del bene.
Il comune di Andora procede all'approvazione della variante del piano regolatore generale destinando la zona a verde pubblico e dichiara contestualmente la pubblica utilità dell'immobile, avviando la procedura d'esproprio.
Seguiranno anni di combattuti procedimenti giudiziari e amministrativi al termine dei quali, dopo un periodo di lungo abbandono, il 23-26 Gennaio 1995 tutti gli edifici costituenti l'intero complesso saranno abbattuti.
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DEMOLIZIONE DELLA COLONIA DI ASTI
SCHEMA GRAFICO DEL COMPLESSO
LA COLONIA DI MILANO
(Marino Vezzaro - Mario Vassallo)

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La Colonia dedicata ai figli dei dipendenti comunali di Milano iniziò la sua opera nelle strutture del complesso di Villa Tagliaferro.
Il complesso appartenuto anticamente alla Famiglia Tagliaferro (una delle tre famiglie ritenute nobili sul territorio andorese insieme ai Musso ed ai Marchesi Maglioni), fu acquistato dal Comune di Milano nel 1932, il quale fondò la Colonia marina inizialmente denominata Colonia "Ancilla" o "Martini" e mettendo a disposizione 150 posti.
Tale ubicazione nel complesso di Villa Tagliaferro viene considerata la vecchia Colonia di Milano, la quale fu utilizzata dal 1960 al 1975 dal Comune di Andora quale sede della Scuola Media.
In seguito, l’assenza di manutenzione portò il Palazzo a un notevole degrado che lo rese inutilizzabile.
Nel 2001 il Comune di Andora ne divenne proprietario e nel 2004 iniziò il restauro che sarà completato nel 2010.

Intanto, negli anni '60 furono costruite le nuove strutture, conosciute come la nuova Colonia di Milano, nel lotto a fianco all'altra Colonia milanese I.N.A.M., continuando il proprio operato fino ad oggi.


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LA COLONIA I.N.A.M.
(Marino Vezzaro - Mario Vassallo)

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Dopo avere acquistato nel giugno 1947 il terreno e le strutture esistenti dai proprietari del cantiere navale C.A.L. (Cantieri Armamenti Liguri), l'I.N.A.M.L. (Istituto Nazionale Assicurazione Malattie Lavoratori) con sede in Milano presentò richiesta di apertura di Colonia marina il 9 luglio 1947 ed ottenne l'autorizzazione il 26 settembre 1947.
Iniziò la sua opera ad Andora nel 1948, in alcuni hangar acquistati dalla ditta Pasotti di Brescia e sapientemente trasformati in confortevoli capannoni per il soggiorno estivo dei ragazzi, e nel fabbricato che in passato era stato una struttura alberghiera sulla via Fontana con i nomi, in tempi diversi, di Pensione Mondovì e Albergo Milano (attuale Caserma dei Carabinieri).
L'originaria denominazione variò successivamente in I.N.A.M. (Istituto Nazionale Assicurazione Malattie).
La Colonia era in grado di mettere a disposizione 600 posti.
Continuò ad operare fino al 1963.

 

Nel 1976, parte della proprietà fu acquistata dal Comune di Andora e trasformata nel Parco comunale I.N.A.M., successivamente denominato Parco delle Farfalle con scelta del nome effettuata dagli alunni delle scuole andoresi.
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LA COLONIA "SALUS"
(Marino Vezzaro - Mario Vassallo)

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Nel 1950 l'Istituto Sacra Famiglia acquistò le strutture appartenute ai cantieri navali C.A.L. (Cantieri Armamenti Liguri), ubicate sulla sponda destra (a Ponente) della foce del Torrente Merula.
Fu così istituita la Colonia "SALUS" per i ragazzi bisognosi di cure marine.
Nella seconda metà degli anni '70 ed inizio anni '80 del Novecento, alcune delle strutture, ormai modificate rispetto all'assetto originario, ospitarono temporaneamente parte dell'attività scolastica andorese.
Tuttora funzionante, ospita in estate persone diversamente abili.
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Sito Web ideato e realizzato da Mario Vassallo - Andora
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Sito web creato con Incomedia Website X5
Per informazioni scrivere a info@andoraneltempo.it
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