BORGATA LANFREDI - Andora nel tempo

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BORGATA LANFREDI

LANFREDI
(Sabrina Lunghi)
Estratto mappa impianto Nuovo Catasto Terreni - Agenzia delle Entrate
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Lasciandosi alle spalle i Siffredi, si incontrano i Lanfredi (…). Il nucleo più antico si sviluppò ai lati di quella che oggi viene chiamata Strada Comunale Lanfredi, come si può constatare osservando le abitazioni riportate nel Catasto Napoleonico [l09]. Si tratta quindi di un insediamento di tipo lineare [110]. Fa eccezione l’oratorio di S. Mauro - m. 5 x m. 10 - (A …), che fu edificato sulla biforcazione di tale strada, la quale verso est prosegue per la borgata Costa d’Agosti, mentre ad ovest piega verso il torrente e l’attuale Strada Provinciale Valmerula. Il suddetto oratorio deve essere di poco anteriore alla stesura del Giardinello, perché in esso si dice che hà alcuni legati di Messe, et è stato fabricato da Batista, Gio. Battista et Andrea Lanfredi, da quali vien mantenuto [111]. Se i costruttori dell’edificio erano ancora vivi nel 1624, anno ufficiale della redazione del Giardinello, esso dovrebbe risalire all’inizio del XVII secolo.
Ritornando all’abitato, bisogna segnalare innanzitutto l’arco di raccordo far le case nn. 173 e 108 (Figg. 62 e 63): la sua struttura presenta una particolare torsione, in quanto gli attacchi della volta non sono paralleli, ma procedendo da nord a sud, si incontra prima quello di sinistra quindi quello di destra. E’ realizzato con conci in pietra lunghi e sottili; il legante impiegato è costituito da malta mista ad abbondante argilla. Totalmente assente l’uso del mattone.
Caratteristica questa condivisa anche dall’abitazione che sulla mappa rimane a sinistra del n. 209, m. 8 x m. 8 (… e Figg. 64-65). Sul Catasto Napoleonico questa casa risulta divisa in due lotti, e tale separazione è ancora visibile in facciata. Gli interventi moderni riguardano l’apertura della porta centrale al piano terreno e della finestra soprastante. Sono state riquadrate di recente anche le due finestre di destra e di sinistra, in origine sormontate da un arco, ancora esistente sopra l’architrave moderno. E’ stata poi tamponata la finestra centrale al secondo piano rialzato, sormontata in origine da un architrave in legno. Al piano terreno le due aperture originali si ritrovano ai lati dell’attuale porta di entrata, ma è probabile che introducessero a due ambienti di servizio, infatti il Catasto Napoleonico riporta gli ingressi principali affacciati sul cortile che circondava la casa sui lati settentrionale e occidentale (…). La muratura è costituita solo da blocchi in pietra. In essa si può notare una certa differenza: al piano terreno e al primo rialzato si presenta costituita da conci più piccoli e ravvicinati rispetto a quelli di parte del secondo piano rialzato, più grossi e regolari. E’ quindi probabile che il profilo originale della facciata sia stato ritoccato e che il lotto meridionale della casa fosse stato più basso.
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110 VARALDO 1985, p. 155.
111 GIARDINELLO 1624, c. 411.


Testo tratto dalla Tesi di Laurea “Insediamenti medievali nella Valle del Merula: esame tipologico" di Sabrina Lunghi - Anno Accademico 1995/1996, rel. Prof. C. Varaldo.

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