FRECCE TRICOLORI AD ANDORA








LE “FRECCE TRICOLORI”
Le "Frecce Tricolori" della Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN), il cui nome ufficiale è 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, nascono per conferire prestigio all'Arma Aeronautica e svolgere un ruolo di rappresentanza durante le cerimonie ufficiali.
Sono conosciute e ammirate quali uno dei migliori gruppi acrobatici militari nel mondo.
STORIA DELLE “FRECCE TRICOLORI”
Nel 1930, il colonnello Rino Corso Fougier fondò la prima scuola di volo acrobatica per l'addestramento dei piloti, che raggiunsero un livello tecnico eccezionale, con partecipazioni a manifestazioni aeree nazionali e internazionali.
A partire dagli anni Cinquanta, l'Aeronautica Militare costituì ufficialmente una pattuglia acrobatica, incarico affidato ogni volta ad un reparto a rotazione.
La prima pattuglia fu il 4° Stormo “Cavallino Rampante”, nome derivato dal simbolo del famoso Francesco Baracca, uno degli “assi” della Prima Guerra Mondiale.
Altre pattuglie acrobatiche impiegate nel periodo furono “I Getti Tonanti” del 5° Stormo, le “Tigri Bianche” del 51° Stormo e i Diavoli Rossi della Sesta Aerobrigata (questi ultimi vittoriosi in una competizione tra forze della NATO).
Lo Stato Maggiore dell'Aeronautica decise di porre fine alla turnazione delle pattuglie acrobatiche, riunendo tutti i piloti migliori in una sola, perfezionandone la preparazione.
Il 1° marzo 1961, presso la base aerea di Rivolto (UD), nacque la PAN (Pattuglia Acrobatica Nazionale), che il 1° maggio effettuò la sua prima uscita ufficiale presso l'aeroporto di Trento.
Il 1° luglio 1961 venne istituito il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, che l’anno successivo adottò un nuovo stemma formato da tre frecce colorate di verde, bianco e rosso sulla carlinga e la scritta “Frecce Tricolori”.
Dal 1982 la formazione è costituita da dieci aerei Aermacchi MB-339 (nove per la formazione e un solista).
FORMAZIONE
Durante le esibizioni la formazione della pattuglia acrobatica è solitamente composta da 9 velivoli, oltre un solista, denominati "Pony" (fu coniato dall'allora Capitano Zeno Tascio per ricordare il cavallino di Francesco Baracca che costituisce l'insegna del 4º Stormo, all'epoca 4ª Aerobrigata), contrassegnati ognuno con un numero.
Durante le esibizioni acrobatiche l’MB-339.PAN delle Frecce Tricolori vola a velocità comprese tra i 120 nodi (circa 220 km/h) e i 330 nodi (circa 610 km/h); il solista raggiunge una velocità massima di 350 nodi (circa 645 km/h).
La distanza minima in volo tra i velivoli della Pattuglia Acrobatica arriva a 1,8 / 2 metri ed il volo è condotto interamente a vista, con il pilota che assicura l’assetto in formazione ed il distanziamento agendo direttamente sui comandi.
L’autonomia massima durante una esibizione è di circa 50 minuti.
GLI AEREI MB-339
L'Aermacchi MB-339 è un velivolo utilizzato dall'Aeronautica Militare Italiana come addestratore, presso il 61° Stormo ed il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico.
La sigla MB richiama il progettista – Ing. Ermanno Bazzocchi e la ditta produttrice – Aermacchi di Varese (oggi confluita nella Leonardo).
La produzione di tali velivoli, iniziata nella seconda metà degli anni '70, nel 1979 consentì l’entrata in servizio di circa 100 esemplari.
Nel 1982, grazie alla sua manovrabilità l'MB-339 fu scelto dalle Frecce Tricolori in sostituzione degli Aeritalia G-91.
Gli aerei destinati alle Frecce Tricolori furono ridenominati MB-339PAN e opportunamente modificati per l’utilizzo da parte della pattuglia acrobatica.
L’Aermacchi MB-339 è un addestratore avanzato, che nasce biposto (uno per l'allievo ed un altro per l'addestratore).
Ha una lunghezza di 10,97 metri ed un’apertura alare di 10,85 metri; può raggiungere una velocità massima di 940 km/h grazie alla spinta del motore RR-Viper 632-43, con autonomia in trasferimento di oltre 3000 km (grazie al serbatoio centrale più i serbatoi alle estremità alari).
Sotto le ali sono istallati 6 piloni, tre per parte, che possono trasportare armamenti vari o serbatoi aggiuntivi.
La versione PAN è modificata a 4 i piloni sub-alari, eliminando quelli delle estremità alari.
IL FUMO DELLE FRECCE TRICOLORI
L'aereo usato dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale è equipaggiato con uno speciale impianto fumogeno, integrato all'impianto combustibile del velivolo.
Ognuno dei serbatoi ausiliari sotto entrambe le ali è diviso in due: la parte frontale contiene un composto di olio di vaselina che serve per creare il fumogeno, mentre la parte posteriore contiene del carburante ausiliario.
Quando l'impianto si attiva, la parte che contiene il composto di olio di vaselina viene pressurizzata e l'olio fluisce negli ugelli, attraversando un condotto che corre dall'ala alla fusoliera dell'aereo, fino ad arrivare allo scarico, facendo uscire il fumo dalla turbina.
Quando l'olio, spinto dalla pressione, incontra il getto ad alta temperatura in uscita dalla turbina, vaporizza, passando da circa 20° C a 650-700° C; l’accentuata variazione termica determina la formazione del fumo, il quale viene lanciato “per dispersione”.
Solo olio di vaselina produce fumo bianco, mentre per ottenere il fumo colorato bisogna aggiungere dei coloranti.
Ogni aereo possiede un serbatoio che genera fumo bianco da un lato, mentre dall'altro può generare fumo bianco, verde o rosso; il pilota può decidere se rilasciare il fumo bianco oppure verde/rosso, controllando direttamente con i propri comandi l'apertura delle valvole.
La fumata bianca può durare circa 6 minuti, mentre quella colorata 2-3 minuti.
