STORIE ANDORESI - Andora nel tempo

Andora nel tempo
Andora nel tempo
iniziativa ideata e realizzata da MARIO VASSALLO
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STORIE ANDORESI

STORIE ANDORESI
(Maria Teresa Nasi)
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A Palazzo Tagliaferro, dalla primavera del 2017 sino a dicembre 2019, è stata presentata la Rassegna STORIE ANDORESI, ideata dall’Amministrazione Comunale di Andora.
In vari appuntamenti, in collaborazione con esperti e studiosi del territorio, ci si era prefissati l’obiettivo di realizzare un’indagine socio-storico-ambientale che facesse rivivere momenti particolarmente significativi del passato di Andora, anche con l’ausilio di testimoni diretti, di documentazione raccolta fra i cittadini, la condivisione di ricordi e foto pubblicate sui libri e sui social.
La rassegna era stata pensata per mettere al centro la storia di Andora di un tempo, come mai era stato fatto prima, raccontata attraverso le voci della gente comune che a quell’Andora guardava con affetto.
Ogni edizione era composta di tre appuntamenti, sempre di venerdì, alle ore 17,30, nel Salone Polivalente di Palazzo Tagliaferro.
Le cinque rassegne (pomeridiane) e, a grande richiesta, un incontro serale con la  riproposta di  alcune Storie Andoresi, sono state  “un colloquio con l’Andora di un tempo”, un percorso della memoria lungo alcuni decenni, che ha raccontato un paese quasi incredibile  da immaginare per i giovani e che gli adulti hanno ricordato con nostalgia.

Ecco i temi affrontati
PRIMA EDIZIONE (marzo - maggio 2017):  “A scuola con un ciocco di legno - Fra i banchi di Palazzo Tagliaferro”, “Emigrati ad Andora - Salvatore La Franca e il suo amore per la scrittura”, “ Anni “60 - L’epoca che cambiò il volto di Andora – Ricordo del sindaco Walter Momigliano ”.
SECONDA EDIZIONE (marzo – maggio 2018): “Storie di Bagnini - Quando Andora scoprì i turisti”, “Storie della Resistenza – Partigiani, non solo uomini di vie”, “50 anni di Commercio e di Turismo”
TERZA EDIZIONE (novembre – dicembre 2018): “La parlata di Andora fra Rollo e la Marina – Il lavoro di Adriano Ghiglione”, “Anni ’60 – 2000 – I grandi cambiamenti ad Andora e in Italia – Il nuovo libro di Nello Giusto”, “Il Balun – 55 anni di Pallapugno”
QUARTA EDIZIONE (febbraio – marzo 2019): “Andora, religiosità e vita sociale nelle Cappelle e negli Oratori”, “La Valle degli Oleandri. Il mondo agricolo andorese ieri e oggi”, “Andora nei libri di Marino Vezzaro”
QUINTA EDIZIONE ( novembre – dicembre 2019): “ Le leggende di Andora”, “Andora nel tempo - La nostra storia in un sito internet da record – prima parte ”, “Andora nel tempo – seconda  parte”
EDIZIONE SERALE (dicembre 2019): “Storie andoresi di sera !” (Excursus su Scuola, Turismo, Bagnini, Commercio)
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A SCUOLA CON UN CIOCCO DI LEGNO - FRA I BANCHI DI PALAZZO TAGLIAFERRO



C’era un tempo in cui a scuola si andava con un ciocco di legno sotto il braccio, in cui le classi erano sistemate in appartamenti, magazzini, chiesette e perfino nello storico Palazzo Tagliaferro.
Una scuola in bianco e nero è stata la protagonista del primo appuntamento di “Storie Andoresi”, venerdì  24 marzo 2017 a Palazzo Tagliaferro.
A condurre la prima serata sono stati la giornalista Monica Napoletano e la sottoscritta nel ruolo di assessore alla cultura. La scuola di un tempo è stata raccontata attraverso tante foto e la testimonianza del professor Andrea Gallea, di maestre fra le quali Silvia Bardeloni, Sandra Sansone, Celeste Telesio, della collaboratrice scolastica Nuccia Barusso e dell’autista dello scuolabus Pierino Vittore.
La serata ha strappato più di un sorriso, attraverso il confronto fra la scuola di un tempo, (allestita in appartamenti con cucina a vista, in case in mezzo alla campagna, dove la mensa scolastica era un’allegra tavolata fra maestri e alunni) e la scuola attuale, gestita da norme un tempo neanche immaginate.
E’ stata riproposta la  SCUOLA DI UN TEMPO, DALL’ASILO ALLE MEDIE, quella che è nei ricordi dei più “grandi” ed è stata una scoperta sorprendente per i più giovani.
Forse non tutti sapevano che… un tempo, sino a metà ANNI SETTANTA,  le scuole erano ospitate in chiese, colonie, appartamenti, magazzini.
Le scuole erano localizzate nelle varie frazioni: a San Bartolomeo, a Conna, a Molino Nuovo. Ad Andora Marina le scuole erano in svariati edifici: a Santa Matilde (dai “pretini”), a Palazzo Tagliaferro (nel palazzo ora restaurato, in un fabbricato basso e nella palazzina bianca, entrambi abbattuti),  nella Colonia dei Poveri di Genova (o di Brignole), in Via del Poggio, in tre edifici  di proprietà della Sacra Famiglia in Vico Sant’Andrea, al primo piano di una abitazione di Via Carminati (dove ora ci sono gli uffici di una rivendita di auto), nei magazzini di una palazzina di Via Carminati detta la “casa del sarto” (vicino al pontino dell’ex ferrovia), al primo piano del palazzo di Via Cavour dove ora c’è una parafarmacia.


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EMIGRATI AD ANDORA - SALVATORE LA FRANCA E IL SUO AMORE PER LA SCRITTURA



Dopo il successo riscosso al suo debutto con il tema legato alla “SCUOLA” , STORIE ANDORESI ha dato un nuovo appuntamento a Palazzo Tagliaferro, venerdì 14 aprile 2017, per parlare del fenomeno della migrazione dal Sud Italia ad Andora, avvenuto dagli anni Cinquanta agli Anni Settanta, attraverso la storia di Salvatore La Franca.
Salvatore La Franca è un prolifico scrittore andorese che, grazie alla sua passione per la lettura e la scrittura, ha dedicato odi ad Andora; è autore di innumerevoli opere su svariati argomenti.
Ha donato molti suoi testi alla città di Andora, testi  che sono custoditi in una vetrina, nella prima sala del Museo Mineralogico di  Palazzo Tagliaferro, e sono consultabili su richiesta.
Ecco quello che Sal ha raccontato al numeroso pubblico intervenuto all’incontro:
“Nato nel 1926 a Realmonte, ha scritto 54 libri, 26 sono in Sicilia, è stato 12 volte Accademico.
Viveva in una piana contadina, la sua famiglia aveva terre e proprietà, ma la guerra ha reso fragile l’economia meridionale e della sua Sicilia.
Nel 1952 arriva ad Andora, lavora dalle 13 alle 16 ore al giorno. Lavora e basta per i primi sei mesi, non esce neanche fuori di casa dopo il lavoro, ma quando lo fa si innamora della bellezza di Andora che allora era molto diversa da oggi e di cui coglie il fascino in alcune odi, anche molto note come quella intitolata "La Porta".
Va anche in Africa dove dirige il lavoro di squadre di operai. E’ in Iran, Arabia Saudita. Poi la guerra arriva anche lì e torna a casa.
Nell’80 torna ad Andora. Guardiano di notte
La sua prima poesia l’aveva scritta a 7 anni:  "Carabinieri". Avrebbe voluto continuare a studiare, ma le ristrettezze economiche lo hanno costretto a lavorare per aiutare la sua famiglia.
A 60 anni va in pensione. Di famiglia contadina, ha sempre amato la lettura e dopo tante ore di lavoro al giorno, l’amore per la cultura lo portava a leggere e poi a scrivere. Ha grande facilità a apprendere le lingue e si cimenta in opere in versi e persino con opere di matematica e scienza”.



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ANNI “60 - L’EPOCA CHE CAMBIO' IL VOLTO DI ANDORA – RICORDO DEL SINDACO WALTER MOMIGLIANO



Nel terzo appuntamento, in programma il 12 maggio 2017, sempre a Palazzo Tagliaferro, si è  raccontato il cambiamento del volto del comune, dagli Anni Sessanta ad oggi, ricordando anche la figura del sindaco Walter Momigliano.
Walter Momigliano (1913-2005) apparteneva ad una famiglia benestante di Torino. Il papà Alessandro, all’inizio del Novecento, comprò molte proprietà del marchese Marco Maglioni (zone di Pinamare, Mezzacqua, San Damiano, appezzamenti di terreno nella piana verso levante).
Con Momigliano, sindaco dal 1960 al 1975, si avvia il futuro di Andora, da località a vocazione agricola a centro balneare.
Fondamentale per lo sviluppo della cittadina alcune opere: il Piano Regolatore, la predisposizione della rete fognaria e dell’acquedotto, con l’allaccio al fiume Roja. A lui si deve il progetto di Pinamare e l’avvio della costruzione del Porto.
Durante la serata è intervenuto l’avvocato Francesco Bruno, sindaco dal 1975 al 1995, il quale ha ricordato che la costruzione del porto è stata determinante per definire il litorale come lo vediamo oggi: "Un'opera importantissima per Andora, voluta a levante dal sindaco Walter Momigliano;  se oggi abbiamo delle splendide spiagge in sabbia è proprio grazie al gioco di correnti che si è venuto a creare per la presenza del porto. Negli anni '60, infatti, le spiagge erano prevalentemente di sassi."
Le figlie di Momigliano, presenti all’evento, si sono complimentate con l’addetta stampa del comune, dott. Monica Napoletano,  che ha condotto l’evento:  "L'incontro è riuscito proprio come lei si era proposta. Si è creata un'atmosfera affettuosa, amichevole, allegra, per noi commovente. Ci sembrava di ritrovare nostro padre in tanti suoi atteggiamenti che l'hanno reso unico e indimenticabile”.



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STORIE DI BAGNINI - QUANDO ANDORA SCOPRI' I TURISTI



La seconda edizione di STORIE ANDORESI si è svolta nella primavera del 2018.
L'appuntamento di venerdì 16 marzo, è stato dedicato agli “eroi” di un’Andora balneare “in bianco e nero”  negli Anni Cinquanta, Sessanta e Settanta a confronto con i bagnini del Terzo Millennio.
Protagonisti sono stati i bagnini di ieri e di oggi, e, soprattutto, i racconti del periodo in cui  la valle agricola di Andora cominciava ad aprirsi al turismo, grazie anche a coloro che capirono per primi che il mondo stava cambiando.
Era un’epoca di vacanze, immortalate in foto in bianco e nero, fatta di soggiorni lunghi anche un mese, con gli stabilimenti balneari che lottavano ogni giorno con le mareggiate, in un litorale che ancora non era di sabbia finissima. Sarà, infatti, la costruzione del porto a deviare le correnti e a donare ad Andora le spiagge profonde e dorate che abbiamo oggi.
Allora il ripascimento lo si faceva, ogni giorno, con pala e carriola e la sabbia era presa dal mare, con l’ausilio di pompe rudimentali, guidate a mano.
A ricostruire l’album dei ricordi hanno collaborato, oltre ad alcuni bagnini, l’avvocato Francesco Bruno, sindaco da metà Anni Settanta a metà anni Novanta;  Antonello Degola, che ha scritto vari testi su Andora;  Giovanna Risso (già vicesindaco) figlia di Libero Risso che, con Gin Colombo, aprì i Bagni Colombo e poi i Bagni Colombina.
Lo stile dell’incontro è stato quello consueto del colloquio tra amici che, con l’ausilio di foto, filmati e racconti, ha rievocato alle giovani generazioni un mondo che non hanno conosciuto, ma che sta alla base della nostra cultura.



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STORIE DELLA RESISTENZA - PARTIGIANI, UOMINI NON SOLO NOMI DI VIE



La Resistenza andorese raccontata dalla voce dei partigiani, dei loro famigliari e dell’ANPI è stata al centro dell’appuntamento della rassegna “Storie Andoresi”, organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Andora, in programma mercoledì 18 aprile 2018, alle ore 15.30, a Palazzo Tagliaferro.
Durante l’incontro sono stati  ricordati tutti i protagonisti della Resistenza di Andora e si è dato storia e volto a quei partigiani come Giovanni Molineri, Alberto Divizia, Luigi Vaghi, Giovanni Rattalino e Alessandro Carminati a cui sono state intitolate vie importanti del Comune. L’incontro ha raccolto  le testimonianze dirette del partigiano Leopoldo Fassio, che ha portato la valigetta da medico di Felice Cascione e del partigiano Noris Faustelli, che a sedici anni entrò nei partigiani,  di cui è stata proiettata una video intervista.
L’inquadramento storico delle vicende è stato realizzato dagli studenti della scuola Secondaria di Primo Grado “Benedetto Croce” che hanno dato il loro contributo anche con interventi canori.
Sono state ricordate le storie dei Partigiani andoresi che hanno lottato per la libertà, quelle delle loro famiglie, delle staffette, dei bambini, oggi adulti, che hanno perduto padri o fratelli, ma hanno condiviso quella lotta pagando loro stessi un prezzo altissimo. Si è parlato  del ruolo delle donne, oggetto di feroci rastrellamenti e violenze. Fra tante sofferenze c’è stato spazio anche per storie belle come quella del Partigiano Giovanni Moreno, ferito da una mina e salvato da un ufficiale tedesco: dopo la guerra di sono ritrovati e la loro amicizia è durata una vita, tanto che Moreno diede a suo figlio il nome dell’ufficiale. Tanti anche i cittadini comuni che hanno aiutato la Resistenza nascondendo i partigiani o dando aiuti economici.



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50 ANNI DI COMMERCIO E DI TURISMO



Durante la serata di STORIE ANDORESI del 18 maggio 2018 si è ricostruita, attraverso le testimonianze di negozianti e albergatori andoresi, la trasformazione delle attività commerciali e turistiche nella nostra cittadina che, sino a metà degli Anni Sessanta, non era come la vediamo oggi.
Infatti la località della MARINA era una piana agricola intensamente coltivata, con poche abitazioni.
Nella zona a mare di Andora il centro commerciale era la PIGNA (Via Carminati) dove vi erano tutti negozi di vario genere: alimentari, macellerie, pescivendolo, ferramenta, edicola e tabacchino, farmacia, fotografo, parrucchiere, ufficio postale, stazione ferroviaria, scuola, studi medici, caserma dei carabinieri e della finanza.
In PIAZZETTA SANTA RITA: un sarto, un commestibile (Gazzano e poi Ordano di Conna) e la trattoria Amici.
Il capoluogo era ad ANDORA MOLINO-SAN PIETRO dove vi si trovavano: il palazzo comunale, la scuola, la posta, la banca, il dopolavoro, i ristoranti, la locanda, i negozi di alimentari, la macelleria il distributore di carburante, la pesa pubblica, il calzolaio, il falegname, la segheria, il fabbro, il consorzio agricolo, il barbiere….
Nella frazione di SAN BARTOLOMEO si trovavano addirittura 5 negozi di alimentari (A Gattina – Divizia, Pattin, Risso, Ratalla, Genia-Roattino); ora non ce ne sono più, così come nella frazione di CONNA dove, un tempo, c’erano tre negozi di alimentari.
Anche a SAN GIOVANNI si trovavano almeno 3 negozi di alimentari.
Il BOOM edilizio comincia negli anni Sessanta, il primo palazzo sul mare è in Via Doria (1959), il Caffè Doria è del 1963. A metà anni Settanta tutta la zona della Marina è edificata e il centro commerciale si sposta nelle nuove zone costruite: Via Cavour, Via Roma, Via Doria, Via Clavesana.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad ulteriori trasformazioni con la chiusura di tanti negozi e l’apertura di vari supermercati.
Per quanto riguarda gli ALBERGHI, negli Anni Sessanta e Settanta ce n’erano 41. Uno dei più antichi è l’Hotel Galleano (1954).
Oggi tantissimi hanno chiuso i battenti; ricordiamo, ad esempio, il Lido (di Alberigo di Stellanello), abbattuto nel 2010 e l’Ariston (albergo, campeggio, cinema).
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LA PARLATA DI ANDORA FRA ROLLO E LA MARINA



La terza edizione si è svolta nell’autunno del 2018 e l’appuntamento di venerdì 30 novembre è stato dedicato al lavoro di ricerca sul dialetto effettuato da Adriano Ghiglione e donato alla Biblioteca Civica di Andora, affinchè sia a disposizione di tutti.
Adriano Ghiglione, nato ad Andora, diplomato come Perito Industriale Elettromeccanico, libero professionista e attivo col ruolo di consigliere dell’Associazione “Vecchia Albenga”, ha lavorato per molti anni all’opera: il “Manuale della Parlata di Rollo e della Marina”, un dizionario con annesso volume di grammatica.
Ha spiegato Ghiglione: “La mia parlata è quella di Rollo che ho confrontato con quella della Marina. Ho ricostruito la grammatica, la fonetica, la coniugazione dei verbi; il lavoro più lungo è stato quello per la realizzazione del dizionario. Ora siamo in pochi a parlare l’andorese di un tempo, perché il dialetto originale si è mischiato con le parlate di chi, emigrato da altre zone della Liguria e d’Italia, è arrivato ad Andora a coltivare i campi”.
Presente alla serata anche la signora Luciana Dellarti Grosso, autrice di poesie nel nostro dialetto.
Per l’occasione è stata anche realizzata una speciale “lezione di dialetto con degustazione di alcuni piatti freddi tipici”, ospite la signora Nella Piccardo Garassino, esperta in ricette locali. Partendo dalle ricette andoresi, si è esaminata la parlata di Andora Marina e di Rollo a confronto con i dialetti delle altre borgate di Andora: un modo simpatico per far imparare alcuni termini della parlata andorese.
Mentre la signora Nella preparava il pesto al mortaio, si traducevano gli ingredienti in dialetto e si rievocavano tradizioni e personaggi. Il vocabolario gastronomico popolare proseguiva con torta verde, focacce e altre salse fredde.
E, come sempre, si viaggiava sull’onda dei ricordi nell’Andora di un tempo…



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ANNI '60-2000 -  NELLO EMANUELE GIUSTO PRESENTA IL SUO NUOVO LIBRO



Nell’incontro di STORIE ANDORESI di giovedì 6 dicembre 2018, lo scrittore locale Nello Giusto ha presentato il suo nuovo lavoro che analizza le trasformazioni di Andora, a partire dagli anni '60: “Anni '60 – 2000 – I grandi cambiamenti ad Andora e in Italia”.
Ancora una volta la rassegna ha proposto un viaggio nell’Andora di un tempo, attraverso un testimone diretto che ha vissuto quei cambiamenti e li ha fissati in questo nuovo libro, davvero pregevole perché inquadra il paese ligure anche nell’evoluzione socio-culturale di un’intera Nazione.
La presentazione è stata accompagnata da proiezioni di immagini d’epoca e contemporanee: un patrimonio di ricordi che consegniamo ai giovani affinché sappiano apprezzare la storia del loro paese.
È stato un viaggio che ha ricostruito l’evoluzione culturale, economica e sociale sia di Andora che di una nazione passata attraverso il boom economico e approdata alla modernità. Nessuna nostalgia, ma un’analisi di ciò che è cambiato insieme a qualche riflessione personale.
Il libro ha proposto al pubblico il viaggio nella realtà di un tempo: la piana agricola, la vita nelle borgate, i luoghi di aggregazione, la nuova economia legata al turismo che cambiò, insieme all’edilizia, il volto e le abitudini del nostro paese.
Profondamente legato ad Andora, dove è nato nel 1942, Nello Giusto  aveva pubblicato, nel 2009, un primo libro “Ricordi della mia amata Andora”, “piuttosto semplice e breve”.
Qualche anno dopo, aveva sentito il bisogno di scriverne uno più completo, “Andora, il Mare e la sua Gente” – 2012, con un’analisi dettagliata delle varie famiglie e tante fotografie di un tempo e di adesso, per far notare il radicale cambiamento che ha interessato la nostra cittadina.
Per Giusto è un piacere e un divertimento scrivere libri sul nostro paese. Il suo intento è quello di testimoniare un passato fatto di usanze, esperienze e tradizioni.
Durante la serata sono state ricordate tante persone, molte delle quali ormai scomparse, delle quali i “vecchi” andoresi conservano un ricordo molto vivo. Citare i loro nomi ha fatto tornare alla memoria la loro fisionomia, il loro sguardo, il tono della voce…
Particolarmente emozionante il ricordo del cugino Lino Giusto, papà del mio alunno Claudio, indimenticabile ideatore e promotore di tantissimi eventi e feste andoresi. Vorrei citarne alcuni: la Sagra di Santa Rita, la “Fantasia Andorese”, i Carnevali, i Carri fioriti, il Presepe Vivente di Duomo…



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IL BALUN – 55 ANNI DI PALLAPUGNO



Venerdì 28 dicembre 2018 la rassegna “STORIE ANDORESI” ha reso un doveroso omaggio alla  più antica associazione sportiva di Andora: la squadra di Pallapugno “Don Dagnino”.
Dagli anni ’60 ai giorni nostri  ha conquistato numerosi titoli e campionati. I ricordi dei campioni di ieri e di oggi hanno fatto vivere ai più giovani i momenti della fondazione: dalla costruzione dello sferisterio a cui misero mano tanti volontari che trasformarono in un impianto attrezzato quel terreno grezzo che tutti chiamavano 'la fascia della Madonna'" alle tante vittorie.
In sala le squadre di un tempo e i giovani campioni di oggi: un viaggio che è andato dal bianco e nero delle immagini degli anni Sessanta al moderno reality realizzato nell’anno precedente, con la Federazione nazionale che ha testato i giovani talenti della Pallapugno andorese. Sullo schermo sono passate le immagini dei campioni per ricostruire e celebrare quanto fatto con grande passione e, come dicono anche ad Andora, "senza una mezza parola", ovvero senza clamore, ma con tanto impegno.
Con la vice-presidente Monica Risso si è parlato dei giocatori del passato e di quelli di oggi.
GIOCATORI DEGLI ANNI '60 e '70: Felice Bertola, Piero Galliano, Mauro Nada, Giancarlo Grasso, Donato Feliciano, Massimo Berruti, Franco Balestra, Ugo Amelio, Aurelio Defilippi.
GIOCATORI DEGLI ANNI '70 e '80: Riccardo Aicardi, Giulio Ghigliazza, Augusto Divizia, Massimo Risso, Mauro Marchiano, Francesco Ciccione, Angelo Lanfredi.
GIOCATORI DEGLI ANNI '90: Flavio Anfosso, Dennis Leoni, Danilo Stalla, Roberto Siffredi, Daniele Garassino, Mauro Stalla, Paolo Mela, Fabio Piana, Ivo Lanfredi.
GIOCATORI DI OGGI: Daniele Grasso, Fabio Novaro, Diego Ghigliazza, Roberto Ciccione, Daniel Giordano (di Andora ma non gioca nella Don Dagnino).
“PICCOLI” DI OGGI: Lorenzo Stalla, Sibelli, Loris Ravina, Andrea Bertola; Leonardo Divizia, Diego Stalla, Andrea Stalla, Giacomo Aicardi; Davide Somà, Lorenzo Bertola, Andrea Barra, Germano Aicardi, Alessandro Divizia, Lorenzo Durante.
LE “RAGAZZE”: Alessia Mela, Lara Ghigliazza, Rebecca Klipp, Arianna Conti.
Si sono ricordati i Presidenti che succedutesi dal 1963 a oggi: Lorenzo Anfosso, Sergio Torrengo, Alessandro Risso, Carlo Pallavicino, Roberto Risso, Pierino Olivieri, Antonio Cesana e Carmen Giulla.



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ANDORA, RELIGIOSITA' E VITA SOCIALE NELLE CAPPELLE E NEGLI ORATORI



Ad Andora ci sono almeno una cinquantina di piccoli edifici votivi fra ORATORI, CAPPELLE E PILONI. Molti sono chiusi per la maggior parte dell’anno, ma sono mantenuti perfettamente grazie anche all’impegno dei parrocchiani, qualcuno è in stato di abbandono, altri ancora sono stati demoliti o trasformati. Un tempo erano luoghi non solo di forte devozione e preghiere, ma anche di incontri e feste che riunivano le comunità delle tante località e borgate di Andora.
La loro riscoperta è stata al centro del primo appuntamento della quarta edizione della rassegna di incontri STORIE ANDORESI, in programma venerdì 22 febbraio 2019, sempre a Palazzo Tagliaferro.
“Andora, religiosità e vita sociale nelle Cappelle e negli Oratori” è stato, infatti, un viaggio di riscoperta, grazie alla documentazione offerta da vari testi: il manoscritto “Sacro e vago giardinello, ossia ragione delle chiese della diocesi di Albenga” di Ambrogio Paneri, datato intorno agli anni 1632-1637 che illustra le condizioni seicentesche delle parrocchie della valle di Andora; l’importantissima raccolta fotografica “Chiese, Cappelle e Oratori della Valle del Merula” di Don Umberto Costa e Marino Vezzaro (1998); il libro  “Questa nostra Andora di Alma Anfosso (1994) che fornisce una preziosa testimonianza sul nostro territorio e sui luoghi di culto.
Alla serata sono intervenuti: un relatore esperto quale Don Sandro Marsano (parroco di Conna e San Bartolomeo), Nella Piccardo (testimone per le località di Moltedo e Barò), Marilena Pastorino del Comitato Santa Rita, Giovanni Bianco che ha raccontato la bella e sfortunata storia dell’Oratorio di San Damiano.
Anche il pubblico presente in sala ha dato un importante contributo con i propri ricordi… Non sono mancate le storie delle contese sui santi tra le varie borgate!
L’obiettivo, che è andato oltre questo incontro, è stato quello di far riscoprire i tanti edifici religiosi ad Andoresi e turisti, creando degli itinerari di visita che, in parte erano già stati sperimentati con le “Camminate tra gli ulivi” e il “Presepe Vivente” di Duomo.
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LA VALLE DEGLI OLEANDRI. IL MONDO AGRICOLO ANDORESE IERI E OGGI



La rassegna STORIE ANDORESI è proseguita l’8 marzo 2019 con il tema “La Valle degli oleandri: il mondo agricolo andorese ieri e oggi”, dedicato all’evoluzione della storia contadina.
L’incontro è stato un affascinante viaggio nel tempo nella vallata di Andora: la piana ricca di uliveti, e in cui si coltivava anche il grano, lascia il posto all’ortofrutticoltura a carattere commerciale e, successivamente, anche alla floricoltura all’aperto e in serra, per arrivare all’importante produzione di basilico dei nostri giorni.
L’attività agricola, in questi ultimi anni, si è particolarmente evoluta e specializzata e si presenta sul mercato con prodotti di alta qualità riconosciuti da tutti gli operatori del settore.
Un importante obiettivo è quello di promuovere manifestazioni al fine di far conoscere le nostre borgate con visite ad aziende del territorio.
Il percorso, dagli Anni Cinquanta del passato Millennnio all’epoca attuale, ha trattato vari temi: dal ruolo femminile alle tecniche di coltivazione, passando per le tradizioni religiose e contadine.
Il giorno dell’incontro (8 marzo) era stato volutamente scelto per sottolineare l’importanza della DONNA nella civiltà contadina in cui rappresenta, da sempre, un caposaldo.
In sala, mentre i relatori portavano avanti il dibattito e i numerosi coltivatori presenti portavano le loro testimonianze,  Giuseppe Cavenenghi realizzava dal vivo un cesto secondo le metodologie tradizionali.
Protagonisti sono stati gli andoresi di ieri e di oggi, testimoni di epoche passate, ma anche odierni cultori e promotori dei sapori di un tempo e agricoltori contemporanei.
Fra i relatori dell’appuntamento: Giovanni Puppo, presidente della Cooperativa Ortofrutticola Andorese (COA); Anna Bianco, responsabile della Cooperativa; Giorgio Guardone, presidente della Coldiretti locale; Ambrogio Gagliolo, spedizioniere; Simone Peirano, esperto del pesto; Marco Gagliolo del “Comitato Promozione Cipolla Belendina”, gli olivicoltori Marco Giordano e Alberto Petrucco e Don Sandro Marsano.



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ANDORA NEI LIBRI DI MARINO  VEZZARO



L’appuntamento di venerdì 29 marzo 2019 è stato un dovuto riconoscimento al lavoro del fotografo andorese Marino Vezzaro, autore di ben cinque volumi di antiche immagini di Andora (fotografie e cartoline), fonte di tutti gli appuntamenti di STORIE ANDORESI..
I libri pubblicati, tra il 1992 e il 2004, con sintetiche didascalie e intermezzi scritti, sono una preziosissima testimonianza che contribuisce a far recuperare a una comunità il senso della propria identità.
Nella prima pubblicazione (“Andora di un tempo”1992) le testimonianze sono divise per settori: i panorami, le spiagge, le colonie, la ferrovia, i cantieri navali, gli alberghi, le pensioni, i ristoranti, le chiese, il faro, il Merula e i suoi ponti , le frazioni, i ricordi e le curiosità.
Dopo l’entusiasmo con il quale è stato accolto il primo libro di fotografie che ci mostrano l’Andora di un tempo”, nel 1996 Marino Vezzaro pubblica un secondo volume: “Andora da ricordare - 80 anni di vita in 235 fotografie”, con disegni di Adriano Lunghi. Rispetto al primo testo, l’autore approfondisce alcuni contenuti umani e introduce qualche novità: testi poetici, disegni e didascalie esplicative molto consistenti. Lo sguardo di Vezzaro spazia dalla Pigna alla Stazione, dalla Marina alla Vallata e alle Zone Collinari. “Il libro entra completamente nella storia della gente, nella vita delle famiglie con le loro case e botteghe” (Francesco Gallea).
“Chiese, Cappelle e Oratori della Valle del Merula” (1998) è il testo che Marino Vezzaro scrive con Don Umberto Costa. È un pregevole documento che contribuisce alla memoria storica e valorizza il patrimonio religioso e culturale dei comuni di Andora, Stellanello e Testico. Il libro contiene le immagini esterne e interne di tutti gli Edifici di culto della Valle del Merula. Ogni fotografia è accompagnata da una sintetica didascalia che indica la data di costruzione, la sistemazione degli arredi interni, lo stato di conservazione, l’indicazione della festa religiosa. Le descrizioni sono state tradotte in inglese e tedesco da Giovanna Risso. È un repertorio molto utile anche a fini turistici.
In “Andora Immagini di un secolo”,pubblicato nel 2001, la vita di Andora non è più divisa in settori, come nei libri precedenti, ma in testimonianze del tempo: inizio del secolo (1900-1921), gli anni del fascismo (1922-1945), gli anni della rinascita (1946-1975). “Il libro coinvolge le famiglie, la vita privata e pubblica, le istituzioni. L’album (che segue il collaudato schema della raccolta di immagini con sintetiche didascalie e succosi intermezzi scritti) è meno impersonale dei precedenti e coinvolge ricordi e umori in una forma più insistita” (Francesco Gallea). Particolarmente interessanti: alcuni documenti di epoca fascista, la storia della Resistenza (con un testo scritto da Francesco Biga, storico della Guerra di Liberazione), lo Statuto della Società Agricola Cooperativa con relativo Regolamento interno, la storia della gloriosa società di Pallapugno Don Dagnino. Il testo è ancora impreziosito dai disegni di Adriano Lunghi.
Marino Vezzaro ne “Il Paese detto Castello di Andora” del 2004, focalizza l’attenzione sul Borgo del Castello e, in particolare, sulla Chiesa romanico-gotica dei SS. Giacomo e Filippo, senza tralasciare anche un approfondimento sulla storia della nostra comunità raccogliendo il prezioso materiale di ricerca di tre giovani studiosi (Tamara Grossi, Sabrina Lunghi e Marco Vignola). Vi ha aggiunto un contribuito descrittivo tecnico relativo al Complesso del Castello di Riccardo De Maestri, i disegni di Adriano Lunghi e un patrimonio di antiche cartoline e di riproduzioni pittoriche con ricche didascalie.



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LE LEGGENDE DI ANDORA



La quinta edizione ha debuttato con un viaggio fra le leggende della Vallata tra superstizioni e invasioni di voraci formiche.
C’era una volta il vecchio borgo di Moltedo che una leggenda antica dice sia stato abbandonato a causa di un’invasione di formiche che divoravano tutto quello che trovavano. C’erano  aspri litigi tra gli abitanti del Castello e quelli della vallata del Merula per scegliere la posizione della Chiesa e conseguente  mediazione del Nunzio apostolico che venne ucciso, la scomunica papale, l’invasione delle formiche e lo spopolamento del Castello…
Che sia storia o fantasia, i fatti si tramandano da generazioni e, insieme ad altri racconti, sono stati al centro dell’incontro del 6 novembre 2019 a Palazzo Tagliaferro.
A condurre l’appuntamento la giornalista Monica Napoletano e la scrivente, in qualità di assessore alla cultura e di ex insegnante, che ha preso spunto da un libretto scritto nel 1994  dalle alunne e dagli alunni della Scuola Elementare di Andora Molino, dal titolo “Tra gli oleandri e il mare… alla ricerca dell’Andora perduta”.
In quell’anno l’attività educativo-didattica era stata orientata verso la tradizione orale e, così, le bambine e i bambini, intervistando i nonni e le persone anziane del paese, raccolsero leggende, credenze, proverbi, racconti, preghiere, filastrocche, conte e giochi.
A distanza di venticinque anni da quella ricerca, abbiamo pensato che fosse un’idea simpatica dedicare una puntata di STORIE ANDORESI alle leggende della nostra vallata.
Presenti a Palazzo Tagliaferro: alcuni INSEGNANTI che parteciparono alla stesura del libretto; la giornalista JOLE SIRTORI, ideatrice di una leggenda sul nome di Andora; l’ex alunna SERENA ZILIANI, infaticabile “ricercatrice di storie e leggende”.
In sala c’erano tanti altri ALUNNI DI ALLORA che hanno accolto l’invito, lanciato via Facebook, ad essere presenti per rivivere quei momenti di felice e spensierata ricerca di aspetti della nostra storia.
Importanti protagonisti della serata sono stati gli ALUNNI DI OGGI della scuola primaria di Molino e della scuola secondaria di primo grado di Andora che hanno riletto quei testi e raccontato i luoghi teatro di storie mitiche: borghi diroccati, conventi, chiese, il Castello, spiazzi in mezzo ai boschi, antri, cantine…in un itinerario che è stato ricostruito anche con l’ausilio di immagini in un continuo rimando fra ieri e oggi.



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“ANDORA NEL TEMPO” LA NOSTRA STORIA IN UN SITO INTERNET DA RECORD (PRIMA PARTE)



La rassegna delle Storie Andoresi è proseguita con le presentazioni dedicate al sito internet www.andoraneltempo.it, al quale, in via eccezionale a causa della vasta quantità di contenuti e per la novità dell’iniziativa intrapresa, sono stati dedicati due appuntamenti, il 22 novembre 2019 e il 13 dicembre 2019.
Entrambi gli incontri riscuotono grande interessamento e alto numero di presenze, anche grazie all’ampia pubblicizzazione dell’evento da parte del Comune di Andora.
In occasione della puntata di Storie Andoresi dedicata a Marino Vezzaro, Mario Vassallo nota e percepisce tra i presenti il desiderio e l’interesse a voler riscoprire i ricordi e tener vivo il passato: iniziative a cui Marino aveva dedicato la propria passione.
Istantaneamente nasce l’idea di creare un modo per poter condividere e consultare tutte le testimonianze dell’andoresità in forma del tutto libera e gratuita: un sito internet su Andora.
Il sito andoraneltempo.it, realizzato da Mario Vassallo, si propone come una raccolta, un grande contenitore di storia, documenti, ricordi e testimonianze del passato, messi a confronto con il presente: un’iniziativa libera e a disposizione di tutti, per poter ricordare e conoscere Andora e le sue caratteristiche.
Punti di forza sono: il Patrocinio Comunale, la condivisione e la collaborazione dell’Amministrazione e degli Uffici Comunali, l’appoggio dell’Ufficio Stampa Comunale, ricco repertorio foto/cartografico/documentale, la presenza esclusiva e preziosa della Collezione Privata foto/documentale di Marino Vezzaro, le collaborazioni di Maria Teresa Nasi e Carlo Volpara e la partecipazione di tante altre persone che, con i loro contributi, hanno permesso e reso possibile la realizzazione dell’intera iniziativa.
Il primo appuntamento del 22 novembre avviene esattamente quattro mesi dopo la prima pubblicazione del sito online e, durante la presentazione, vengono sommariamente illustrati la composizione, il funzionamento ed i contenuti dell’intero progetto, proiettando raccolte video/fotografiche dei luoghi e del passato andorese, soffermandosi con aneddoti e racconti su particolari curiosi e meno noti, che suscitano grande partecipazione e attenzione tra i presenti.
Particolare successo ha la proiezione di un video fotografico sulla Villa Stampino, della quale si possono pubblicamente osservare e visitare in esclusiva per la prima volta gli interni ed i particolari.



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“ANDORA NEL TEMPO” (SECONDA PARTE)
LO SVILUPPO URBANISTICO DAL DOPOGUERRA AD OGGI – LE CHIAVI DI ANDORA A MARIO VASSALLO



Tra il primo e secondo appuntamento,  il sito www.andoraneltempo.it cambia completamente aspetto grafico e viene arricchito di una grande quantità di contenuti e, nella puntata del 13 dicembre 2019, davanti ad un pubblico numerosissimo, Mario Vassallo presenta l’evoluzione dello sviluppo edilizio/urbanistico del centro cittadino andorese, partendo dal secondo dopoguerra ed illustrando le modifiche al territorio suddivise per decennio, con la proiezione di ricostruzioni grafiche esclusive che evidenziano i cambiamenti intervenuti ed accompagnati da video fotografici che fanno rivivere i vari periodi con raccolte di immagini d’epoca e dedicate.
Ancora una volta la presentazione è arricchita dalla proiezione di immagini e particolari delle varie epoche, presentate con curiosità e aneddoti che portano a rivivere i tempi passati e coinvolgendo i presenti con ricordi e commenti.
Durante lo svolgimento viene consegnata una copia stampata che raccoglie i contenuti principali, destinata alla Biblioteca Comunale.
L’appuntamento si conclude tra la sorpresa e commozione generale, quando l’iniziativa viene “premiata” con grande entusiasmo dal nostro Sindaco Mauro Demichelis che consegna a Mario Vassallo le “CHIAVI DI ANDORA” con la motivazione di “Pregevole e accurato lavoro di ricostruzione dell’evoluzione storica e urbanistica di Andora. Un dono alla Comunità e uno strumento unico e prezioso per la promozione del territorio”.
Andoraneltempo.it si è in seguito ulteriormente arricchito con nuovi argomenti, gallerie fotografiche, pubblicazione delle Tesi di Laurea delle studentesse andoresi Sabrina Lunghi e Tamara Grossi, estratti di Tesi di Laurea di Marco Vignola e Daniela Gambella, disegni e tele di Adriano Lunghi, pubblicazione digitale e/o trascrizione degli antichi testi riguardanti Andora, pubblicazione digitale dei libri realizzati dagli andoresi Marino Vezzaro, Nello Giusto, Antonello Degola, Alma Anfosso, Adriano Ghiglione, approfondimenti e ricostruzioni storico/documentali (in particolare le Scuole andoresi, la nascita di Molino Nuovo, le Colonie marine, i Marchesi Maglioni) e grafiche, andando ad integrarsi con “Storie Andoresi” e “Andora: passeggiate nel tempo e nello spazio”.


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Sito Web ideato e realizzato da Mario Vassallo - Andora
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Sito web creato con Incomedia Website X5
Per informazioni scrivere a info@andoraneltempo.it
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