IL BORGO DI CASTELLO - Andora nel tempo

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IL BORGO DI CASTELLO

IL CASTELLO DI ANDORA
(Ovidia Siccardi - Mario Vassallo)

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L’antico borgo medioevale sorge su un colle che domina da Levante la vallata di Andora.



 

Originariamente tale borgo era solidamente fortificato da una cinta muraria, al cui interno trovava vita il "Castello", complesso urbanistico a pianta pentagonale irregolare.
Ai suoi vertici quattro strade (mulattiere), costituivano gli unici accessi a tale fortificazione ed erano comunicanti tra loro mediante un collegamento anulare che si raccordava alla via Julia Augusta.


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La parte edificata del Castello, all’interno della cinta muraria di fortificazione era costituita da diversi fabbricati, che portarono nel Cinquecento il Giustiniani, nel suo “Castigatissimi Annali” del 1537, a descrivere il Borgo cinto di mura, costituito da 20 fuochi, con al suo interno presenti numerose cisterne per la raccolta dell'acqua piovana, due “Hostarie", medici, avvocati e notai, barbieri, tre botteghe, un piccolo "Hospitale" detto di Santa Maria Maddalena.
© Ovidia Siccardi e Mario Vassallo
PARAXO”: "Paràxu" o "Paòjiu", a seconda delle varie grafie dialettali (paˈɹ̠oʒu in alfabeto fonetico internazionale), edificio d’origine clavesanica, costruito in pietra arenaria, fortificato con tutti gli artifizi dell'architettura militare medioevale, rappresentava il palazzo di residenza, prima del Signore feudale e dopo del rappresentante del Governo della Repubblica Genovese; fu la sede delle adunanze del Magnifico Parlamento della Comunità e Valle di Andora.
ORATORIO DI SAN NICOLO'”: antica chiesa del Castello intitolata ai Santi Nicolau e Sebastiano, di origine romanica (sembrerebbe essere anteriore al 1170), ma in gran parte ricostruita in una imprecisata età barocca; dopo la costruzione della Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo assunse il ruolo secondario di Oratorio dei Disciplinanti.
PORTA - TORRE DEL CASTELLO”: edificio fortificato di vedetta e di difesa, a pianta  quadrata con lato di ml 6,00, realizzata in pietra di Capo Mele, più volte restaurata e sfruttata per breve tempo come campanile della adiacente Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo in virtù di un collegamento a volta; affacciato sul tracciato della antica strada romana Julia Augusta e baluardo di accesso inserito nella cinta di fortificazione muraria del Castello.
CHIESA DEI SANTI GIACOMO E FILIPPO”: edificio religioso dedicato al culto, la Chiesa del Castello che sostituì la precedente Chiesa di San Nicolò, un tempo dichiarato “Monumento Nazionale”, di decise forme ed architettura romaniche, diventato simbolo del passato medievale andorese.
CASA CANONICA”: imponente edificio di forma rettangolare, giunto in epoca moderna in stato di rudere, ma sapientemente recuperato e trasformato nel Ristorante “La Casa del Priore”.
HOSPITALE DI SANTA MARIA MADDALENA”: complesso edificato all’ingresso del borgo, un tempo dedicato a curare ed ospitare i poveri con un piccolo ospedale, di quattro case contigue, tre stanze a quattro letti, in tutto 48 posti; successivamente fu la prima dimora andorese dei Marchesi Maglioni e poi residenza del Marchese Umberto Maglioni, che lo dotò di un parco privato caratterizzato da alberi, fiori ed animali anche esotici; all’interno dell’edificio esisteva una cappella dedicata a Santa Maria Maddalena; alla morte del Marchese Umberto fu acquistato dalla famiglia De Santo che vi abitò per molti anni; in epoca recente è stato oggetto di un’operazione immobiliare incompiuta che ne ha caratterizzato l’abbandono e la completa inagibilità.
CASA ALBERTI”: uno dei tanti edifici del borgo, quello abitato più vicino al “Castello”; un tempo usato dalla famiglia Marchiano, fu successivamente abitato dalla famiglia Peloso-Gugola ed infine noto per essere stato la residenza della “Signora Maria”, l’indimenticabile vera “custode del Castello e della Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo” per tanti anni.
CASA CAVIGLIA”: l’edificio posto all’ingresso del borgo in prossimità della volta porticata che immette sulla salita al “Castello”; residenza della famiglia Caviglia, una delle più antiche abitanti nella borgata.
CA’ DI PROFUGHI”: edificio così chiamato perché fu abitato da una famiglia di provenienza udinese, profuga a seguito di eventi bellici.
CA’ DE BACIÖRA”: questo edificio (Casa Micheri) era la sede al piano terra di un “gumbo” (u gumbu de Baciöra), all’interno del quale, probabilmente, nel 1883 il D’Andrade rinvenne lo stemma della famiglia Boccanegra scolpito su una lastra marmorea; al piano primo, dal 1885 e per molti anni, si svolse l’attività di una pluriclasse elementare per i bambini delle famiglie abitanti nel borgo e per quelli delle case vicine, citata e descritta dal Marchese Marco Maglioni in uno dei propri scritti su Andora.
RUDERI DEL BORGO”, residenze degli abitanti del borgo, giunti a noi come semplici ruderi, spesso non precisamente identificabili nelle loro forme e consistenze originarie e talvolta confusi nei muri delimitanti le fasce degli uliveti.
All'esterno del borgo, ma strettamente legati alla vita medioevale del Castello, si ergono altre costruzioni.
FONTANA  MEDIOEVALE”: vasca rettangolare di dimensioni ml 4,00 x 2,70, profonda più di ml 4,00, con copertura a volta ad arco tondo, ubicata in posizione affacciata sul tracciato dell’antica strada romana Julia Augusta.
CASA DEL DAZIO” o “DOGANA”: luogo dove era tradizione che si pagasse il pedaggio e si sbarrasse il passo in caso di conflitti o di necessità; tale edificio era posizionato a ridosso, ma esterno alla cinta muraria di fortificazione, fornendo un luogo di sosta e ristoro per i viaggiatori di passaggio sulla limitrofa antica strada Julia Augusta di origine romana.
PORTA OGIVALE”: si tratta della porta di accesso a sud-ovest del borgo, raggiungibile dalle antiche mulattiere, tra cui la “strada della Rocca di Castello”, che permette di attraversare la cinta di fortificazione muraria a ridosso delle case abitate, tramite una sorta di porticato delimitato da un’apertura di accesso di forma ogivale.
PONTE MEDIEVALE”: conosciuto anche come "ponte romanico", ma più comunemente detto erroneamente "ponte romano", costruito in epoca medievale, come notabile dalle arcate "a schiena d'asino" agli estremi dello stesso, su piedritti originariamente attribuiti a possibile origine romana; nella sua posizione a metà tra il Borgo del Castello e l’antica Pieve di San Giovanni Battista, ricalcava probabilmente un tratto della antica strada romana Julia Augusta.
JULIA AUGUSTA”: antica strada romana che giungeva al poggio del Castello proveniente dalla Borgata di Colla Micheri, dove si separava dall'altra strada di origine romana, la Ligure Costiera; passava poco distante dalle mura del Castello, da cui era controllata dalla Porta-Torre e, sfiorando la Fontana Medievale, proseguiva verso il Torrente Merula, che attraversava sul ponte medievale a 10 arcate in direzione Pieve di San Giovanni Battista.
(1) - (2) - Elaborati tratti da "Studio per il recupero architettonico - urbanistico del Castello di Andora" - Ovidia Siccardi - Facoltà di Ingegneria - Università di Genova - 1995/96 – Revisionato e aggiornato in digitale - 2021
Le stradine del Borgo di Castello
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Sito Web ideato e realizzato da Mario Vassallo - Andora
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Per informazioni scrivere a info@andoraneltempo.it
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